Bari, parteciparono a maxi-rissa allo stadio: arrestate dieci persone

Bari, parteciparono a maxi-rissa allo stadio: arrestate dieci persone
3 Minuti di Lettura
Sabato 20 Settembre 2014, 22:13 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 01:18
In una curva nord gremita di sostenitori festosi basta una parola di troppo tra un minorenne figlio di un boss e una ragazza per generare una incontrollabile esplosione di violenza, con l'intervento in una maxi-rissa di elementi vicini alla criminalit: questa la fotografia, corredata poi un video dettagliato diffuso dalla Questura, dello scontro tra teppisti avvenuto nel settore "cuore" del tifo del Bari, il 10 maggio scorso, durante la gara di serie B contro la Juve Stabia.



Il gip del tribunale di Bari, dopo un lavoro sinergico tra Procura della Repubblica, Polizia Scientifica, Digos e Squadra Mobile, ha emesso una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 protagonisti delle violenze (tutti con precedenti penali), ritenuti responsabili, a vario titolo, di rissa aggravata, porto e detenzione di arma da fuoco clandestina e violazione degli obblighi di sorveglianza speciale.



Gli indagati al momento sono dodici, tra i quali anche un giovane rimasto ferito nella colluttazione iniziata sugli spalti e terminata fuori dall'impianto sportivo. Tra i particolari ricostruiti con accuratezza dagli investigatori c'è anche - ben immortalata nel video diffuso dalla Questura - la presenza di una pistola, ricevuta da uno degli arrestati davanti ad un bar del quartiere Libertà dove si era riunito uno dei gruppi che aveva dato vita alla rissa allo stadio.



La presenza dell'arma, secondo una ipotesi su cui stanno lavorando gli inquirenti, sarebbe legata ad un eventuale nuovo regolamento di conti con i contendenti già sfidati allo stadio. «Bisogna allontanare i criminali, il mondo del calcio è avvelenato da questi soggetti. Una partita coagula soggetti di diversa estrazione temperamentale e criminale: per questo ci vuole una risposta chiara delle forze dell'ordine, per liberare lo stadio da personaggi di questo genere. Noi speriamo che alla fine si possa andare allo stadio serenamente, come in Inghilterra»: è stato questo l'auspicio espresso dal questore di Bari, Antonio De Iesu, che si è già distinto a Salerno in un lavoro di contrasto alle infiltrazioni criminali nella vicenda oscura del derby Salernitana-Nocerina.



Gli arresti arrivano a pochi giorni dall'emissione del primo Daspo di gruppo ai danni di 52 ultrà del Bari dopo la trasferta a Frosinone. Per il questore «la tifoseria biancorossa è composta da migliaia di persone che non hanno nulla a che vedere con dinamiche che inquinano il mondo del pallone. I genitori - ha spiegato - vivono con angoscia le giornate dei propri figli allo stadio. Per questo ci auguriamo che il Bari vada in serie A, con una tifoseria che espella i teppisti e i criminali che hanno forte potere di condizionamento in alcuni settori dello stadio».



Per rendere ancora più incisiva l'azione delle forze dell'ordine, De Iesu ha chiesto al presidente del Bari, Gianluca Paparesta, di «adeguare il sistema di videosorveglianza del San Nicola per renderlo più capillare, consentendoci di avere una percezione estesa di quello che avviene nello stadio». In risposta, l'impegno di Paparesta è stato immediato. «Provvederemo ad ottemperare alle richieste del questore - ha detto - come abbiamo fatto in passato e faremo in futuro». Oggi, intanto, durante la gara tra Bari e Livorno, dalla balconata superiore della Nord nel primo tempo si sono levati i cori "Libertà per gli ultras" e "Diffidati non mollate".
© RIPRODUZIONE RISERVATA