«Età compresa tra i 45 e i 65 anni, corporatura robusta, disponibile a lavorare nei week-end pre-natalizi fino al 24 dicembre». Questo è l’annuncio che ha riacceso la speranza di un lavoro.
Tra gli aspiranti Babbo Natale c’è un po’ di tutto, dai tanti laureati a spasso fino ai professionisti a corto di incarichi. Colletti bianchi con titoli ma senza entrate. Come ha illustrato Il Messaggero la crisi nella galassia degli autonomi è più nera che mai. Nel 2012, 20 mila avvocati hanno fatturato zero e il 27% di architetti e ingegneri vive in condizioni economiche al di sotto della soglia di povertà. Ecco perché non stupisce che a far la fila per un posto da Babbo Natale ci siano proprio tutti. Dai ragionieri, agli impiegati, fino ai commerciali.
Se non sono proprio tutti a reddito zero, quelli che hanno partecipato alla selezione di Modena, si tratta comunque persone che hanno un disperato bisogno di arrotondare, di far quadrare il bilancio famigliare.
E se prima puntavano a questo tipo di lavori i professionisti del cabaret o dell’animazione, adesso è un’opportunità a cui guarda una fetta di lavoratori molto più ampia.