Caso Azzollini, via libera dalla Giunta Immunità all'arresto del senatore

Caso Azzollini, via libera dalla Giunta Immunità all'arresto del senatore
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 8 Luglio 2015, 13:42 - Ultimo aggiornamento: 10 Luglio, 08:40
Sì all'arresto di Antonio Azzollini dalla Giunta per le Immunità del Senato che quindi non ha ravvisato un «fumus persecutionis» nell'ordinanza del Gip di Trani che ha chiesto gli arresti domiciliari per il senatore di Ncd coinvolto nel crac della casa di cura «Divina Provvidenza».

Hanno votato a favore dell'arresto in 13 (8 Pd, 4 M5S, e la Lega), 7 i contrari (2 di FI, 3 di Ncd, Buemi, più Ferrara di Gal). La decisione della Giunta dovrà ora passare al vaglio dell'Aula. Una decisione attesa, quella della Giunta, guidata da Dario Stefano (Sel), tanto che stamattina, proprio per anticipare un voto che in molti davano per scontato, Azzollini aveva inviato una lettera al presidente del Senato Pietro Grasso per annunciare le sue dimissioni da presidente della commissione Bilancio.



«La commissione che ho l'onore di presiedere - scrive - ha bisogno di decisioni che richiedono dedizione assoluta e tempo pieno». Pertanto, pur ribadendo «la piena convinzione della totale infondatezza dei fatti giudiziari» che lo riguardano, Azzollini decide di lasciare per mettere al riparo la commissione da ogni attacco. «Ci sono momenti in cui un uomo delle istituzioni deve compiere scelte difficili ma anche necessarie» e questo è uno di quei momenti. L'uscita di scena del senatore di Ncd, oggi a Molfetta per «assistere al funerale del vescovo», viene accolta con messaggi di stima e solidarietà «trasversali».



Le sue dimissioni, commenta il presidente della commissione Cultura del Senato Andrea Marcucci «rappresentano un gesto di responsabilità e di alto senso delle istituzioni». «Sono convinto che riuscirà a dimostrare davanti alla magistratura, nei cui confronti ha sempre manifestato rispetto e fiducia, la sua estraneità ai fatti che gli vengono contestati», osserva il capogruppo di Ncd-Ap Renato Schifani. E «stima» e «affetto» vengono espressi da colleghi del gruppo e da molti parlamentari di centrodestra: da Laura Bianconi a Federica Chiavaroli, da Antonio D'Alì a Paolo Tancredi.



In attesa di individuare un nuovo presidente della commissione Bilancio, scelta che quasi sicuramente avverrà a settembre quando si dovranno confermare o meno tutte le presidenze di commissione di palazzo Madama, a sostituire Azzollini sarà il vicepresidente Gian Carlo Sangalli. Ci sono molte cose da fare e una commissione cardine come la Bilancio non può fermarsi troppo a lungo, si sottolinea nella maggioranza.



Tra le prime incombenze, ad esempio, ci sono i pareri da dare al ddl sulle Unioni civili questione che Sangalli spera di poter incardinare «già da domani mattina». Il governo infatti sembra più che mai intenzionato a far arrivare il testo in Aula entro l'estate visto che il voto sulle riforme costituzionali potrebbe slittare a settembre.



Soddisfatti per le dimissioni di Azzollini sono invece i senatori del M5S: «Noi le invochiamo dall'ottobre 2013», si legge in una nota del gruppo di Palazzo Madama, da quando Azzollini «venne inquisito per l'affare del Porto di Molfetta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA