Ast, firmato l'accordo: piano di rilancio in 4 anni, zero esuberi e niente Cig

Ast, firmato l'accordo: piano di rilancio in 4 anni, zero esuberi e niente Cig
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Mercoledì 3 Dicembre 2014, 16:54 - Ultimo aggiornamento: 4 Dicembre, 18:30
«Ast, Tutte le parti hanno firmato l'accordo». Questo l’annuncio del sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, uscendo dal Mise dopo le ultime estenuanti trattative.

«È un bel risultato. Molto faticoso, ma ce l'abbiamo fatta. Siamo alla firma di un accordo unitario siglato da tutte le organizzazioni sindacali, è molto soddisfacente e credo che domani riceverà un alto consenso da parte dei lavoratori che se lo sono conquistati», ha spiegato Bellanova.

«Non ci saranno licenziamenti, ci sono 290 esuberi, tutti con adesione volontaria. È stata tolta dal tavolo la Cig. C'è stato un rinnovo dell'integrativo aziendale e c'è l'impegno che al passaggio di appalto si guarderà prioritariamente ai lavoratori che già lavorano», ha sottolineato Bellanova.

«Oggi possiamo segnare un punto per il rilancio non solo della siderurgia ma anche dei rapporti sindacali che erano molto deteriorati», ha concluso il sottosegretario.



RENZI

«Lasciatemi esprimere la soddisfazione del governo oltre che del parlamento perchè si è chiusa la vicenda di ast». Lo ha affermato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, rispondendo nel question itme alla Camera a un'interrogazione sul Mezzogiorno e sulla siderurgia.



IL PIANO

Un piano di rilancio, sviluppo e ristrutturazione su quattro anni che si pone l'obiettivo di garantire almeno un milione di tonnellate di fuso attraverso il mantenimento dei due forni: è quanto prevede - secondo anticipazioni di fonte sindacale - l'accordo siglato al Mise sulla vicenda Ast. Tra le altre previsioni, quella per le controllate Aspasiel, Sdf e Tubificio destinate a diventare business unit.

Del nuovo piano industriale anche un piano investimenti, una politica commerciale adeguata, la tutela dei contratti a tempo determinato e degli apprendisti. L'accordo sull'integrativo prevede 40 euro per la domenica, la conferma delle attuali maggiorazioni, un'indennità di chiamata 40 euro su volontariato, un premio di 723 euro per tutti legato alle certificazioni Iso, un percorso per garantire la tutela anche dei lavoratori delle ditte terze. Domani si terranno le assemblee nei vari reparti dell'acciaieria e, a seguire, il referendum per approvare l'accordo.



LE REAZIONI

«Vertenza durissima, finale positivo e importante. Firmata ipotesi accordo dopo 25 ore di non-stop e 4 mesi di vertenza. Nessun licenziamento e cigs». Così il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, in un tweet.



«Finalmente la notizia che in tanti, a Terni, in Umbria e in Italia, aspettavamo: con il contributo e la firma di tutte le parti si è raggiunto l'accordo sull'Ast!». È quanto dichiara la vice presidente della Camera e parlamentare umbra Marina Sereni dopo la firma dell'intesa al Mise. «Un accordo positivo, che evita i licenziamenti e che raggiunge un equilibrio soddisfacente tra i sacrifici chiesti ai lavoratori e gli impegni chiesti all'azienda in termini di investimenti e di garanzie per il futuro produttivo dell'impianto - continua - dobbiamo ringraziare i lavoratori e i sindacati per aver condotto una vertenza dura e difficile, dobbiamo ringraziare l'intera comunità di Terni e della Regione che ha manifestato in questi mesi solidarietà e sostegno». «Dobbiamo riconoscere e apprezzare il ruolo attivo e determinante delle istituzioni locali e del Governo nazionale che - anche raccogliendo le sollecitazioni venute dai parlamentari umbri - hanno mantenuto gli impegni mettendo in campo un'azione di mediazione e proposte concrete per rendere possibile e migliorare l'accordo tra le parti».



«Nessun trionfalismo perchè questo è un accordo che interviene in un momento difficile, ma posso dire che la lotta dei lavoratori paga». Così il coordinatore del settore siderurgia della Fiom Gianni Venturi all'Ansa sull'intesa su Ast. «Le condizioni dell'accordo ci sono sembrate soddisfacenti. Non c'è cassa integrazione e tanto più non ci sono licenziamenti, ma 290 esuberi volontari» ha detto Venturi. «Ancora pochi minuti e renderemo noto il testo ufficiale dell'accordo», ha detto Venturi, ricordando che sarà poi sottoposto al referendum dei lavoratori.
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