Nelle stesse ore, il Ros dei Carabinieri ha smantellato una cellula qaedista attiva sul web specializzata nella formazione del «terrorista fai da te». L'indagine è stata denominata “Jweb 7”, ed è «la prima nel nostro paese riguardante uno dei forum affiliati ad al Qaeda». In manette sono finiti il tunisino Ahmed Masseoudi, di 29 anni, e il marocchino Abderrahim El Khalfi (37), il primo residente in passato con la famiglia a Guidonia Montecelio (il padre ha prestato servizio all'ambasciata tunisina), e l'altro nella Capitale. Il terzo indagato, già detenuto in Marocco per reati di terrorismo, è il marocchino Mohammed Majene, di 27 anni. Sono tutti accusati di associazione con finalità di terrorismo internazionale.
IL FORUM
All'attenzione dei carabinieri è finito un forum dal nome che è tutto un programma: “i7ur”. Un acronimo arabo che sta per “Ashak al-Hur”, in italiano “Amanti delle vergini”, «denominazione - sottolineano - fortemente simbolica, in quanto le Hur sono le vergini assegnate in Paradiso ai martiri morti in battaglia». È proprio quest'ultimo l'aspetto su cui si sono concentrati gli investigatori. Si tratta del fenomeno, che preoccupa molto gli uomini dell'antiterrorismo, dei cosiddetti “lupi solitari” e dei terroristi “homegrown”. Gli organizzatori del forum facevano leva soprattutto sull'effetto provocato dagli attentati terroristici più clamorosi - fino a quelli recenti in Francia - per enfatizzare l'importanza della «jihad individuale», di cui questi attentati erano un «lodevole esempio». «Viene così riproposta la tesi - sottolineano i carabinieri - secondo cui la scelta migliore per chi vuole compiere la jihad è restare nei Paesi occidentali e compiere atti terroristici, il cui effetto è di gran lunga superiore a eventuali azioni nei teatri di conflitto».
IL MATRIMONIO
Nell'inchiesta di Milano, invece, inizia tutto con un matrimonio, un «martese» in lingua albanese. Due i gruppi familiari coinvolti: 4 italiani e 5 albanesi, più una canadese che ha avuto un ruolo di intermediaria. Cinque persone sono state arrestate, mentre altre 5 sono ancora ricercate e con tutta probabilità si trovano in Siria. Tra i latitanti c'è anche Fatima Zahra che, per abbracciare il Califfato, ha sposato Aldo Kobuzi, coetaneo albanese. Arrestati i familiari della ventisettenne: papà Sergio, mamma Assunta Buonfiglio e la sorella Marianna. Erano in procinto di partire per la Siria ma gli investigatori li hanno bloccati. Volevano raggiungere la figlia nei territori del Califfato, mentre lei aveva già cominciato l'addestramento con le armi.
«Non sono emersi elementi che fanno pensare ad attentati in Italia - ha chiarito il procuratore milanese Maurizio Romanelli - In questa indagine le moschee non hanno un ruolo significativo e non emergono dati sul reclutamento di migranti in Italia. È tutto verso l'estero. È preoccupante il flusso da tutta Europa verso il Califfato».