Torino, Arabia Saudita esclusa dal salone del libro: protesta dell'ambasciatore

Torino, Arabia Saudita esclusa dal salone del libro: protesta dell'ambasciatore
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Martedì 6 Ottobre 2015, 21:29 - Ultimo aggiornamento: 7 Ottobre, 17:38

Non ci sarà l'Arabia Saudita al Salone del Libro 2016, ma la letteratura araba sì. È la decisione presa oggi dal cda, che nella sua prima riunione a ranghi completi ha risolto così la querelle nata dopo la condanna a morte di Ali al-Nimr per aver partecipato, da minorenne, a una manifestazione contro il regime. L'ambasciatore saudita Rayed Khalind invita gli «amici italiani» a non «interferire» nei suoi affari interni in una lettera che cita al-Nimr.

Ma il suo caso non sembra destinato a restare isolato: per una ong inglese un altro giovane rischia la stessa fine.

Dietro al rifiuto all'Arabia Saudita del Salone del Libro, non c'è però la volontà della buchmesse di escludere, piuttosto quella di abbandonare un criterio geopolitico per sposarne uno geoculturale. E di dare vita ad un nuovo format, con eventi serali a biglietto ridotto sul «modello Expo», capace di coinvolgere il pubblico di tutte le età e di tutte le formazioni.

«Tutti conosciamo poco la letteratura e la cultura araba, spesso fondandoci su pregiudizi - spiega Ernesto Ferrero, la cui nomina a direttore artistico dopo il forfait di Giulia Cogoli è stata approvata oggi dal cda -. Si tratta invece di un patrimonio di grande interesse, la cui conoscenza ci potrà aiutare tutti a capire meglio una parte del nostro mondo». La formula sin qui conosciuta, con un Paese ospite per ogni edizione del Salone del Libro, sembra comunque essere stata messa in soffitta.

«Ai lettori e ai visitatori del Salone i confini geografici interessano poco», assicura Ferrero. Meglio puntare su temi, tipologie di culture e sistemi letterari. L'Arabia Saudita non è stato il solo scoglio affrontato dal cda. All'ordine del giorno anche le presenze «gonfiate» delle ultime tre edizioni. «Non siamo bancarottieri o falsari - sottolinea ancora Ferrero -. Il Salone è uno degli eventi sul libro più accreditati, sempre più atteso da lettori ed editori che quest'anno hanno venduto, in media, il 15% in più del 2014, ed in un momento di continua crisi del settore librario. È vero, i numeri sono stati gonfiati, ma lo fanno tutti, pure gli editori con le fascette sui libri, anche perchè spesso è difficile avere quelli esatti».

Sul futuro della buchmesse si è invece soffermata la presidente Giovanna Milella. L'obiettivo, sostiene, è di «renderlo il più appetibile possibile». Per farlo diventa ancora più fondamentale «il coinvolgimento degli editori» e la collaborazione della Rai, con cui «si stanno studiando diverse iniziative congiunte». Come «un grande concerto di apertura» dell'Orchestra Sinfonica Nazionale, ma anche la «digitalizzazione dell'archivio del Salone, un grande patrimonio».

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