Comincia così l’incubo dei cedolini che reclamano la rata mancante, gli interessi che aumentano e il prezzo iniziale della dentiera che si è trasformato in un debito minaccioso: una cifra che non superava i 4 mila euro. Poco? Tanto, tantissimo per la donna che vive con 700 euro di pensione da cui deve scalare l’affitto e le bollette. E’ così che ci si ritrova a sopravvivere e a non mangiare più per poter pagare tutto e in tempo. Finché ha tentato l’ultima carta: l’aiuto della parrocchia.
Se la ricordano ancora alla Caritas di Reggio Emilia. Lei come tanti altri anziani che arrivano chiedendo con finta noncuranza qualche alimento in più. E’ dopo la consegna della sporta, se la chiacchierata con i volontari riesce a lacerare il muro di pudore e dignità, che si scoprono piccoli, grandi drammi. La donna si vergognava di uscire di casa, il fatto di non riuscire a pagarsi il pane l’aveva gettata nel panico e in una situazione di impotenza assoluta. Ora i consulenti della Caritas l’hanno aiutata a ricontrattare il debito con rate più sopportabili e l’anziana è tornata a una vita sociale, che significa poi fare la tombola in parrocchia la domenica pomeriggio, “a permettersi quell’euro per la cartella con i numeri”.
“Ne abbiamo tanti così – racconta Isacco Rinaldi, vice direttore della Caritas - E’ vero gli anziani hanno un reddito certo, la pensione, ma a volte è sacrificata al massimo e non sufficiente fino alla fine del mese. Spesso quella pensione sono disposti a ipotecarla per salvare i figli. C’era un signore che aveva il figlio cassintegrato alle prese con il mutuo della casa. Il pensionato ha pensato a pagare le rate del mutuo ma non ha pensato a se stesso. Ricordo che ha fatto i salti mortali per versare quelle rate e, soprattutto, per nascondere al figlio il fatto che bazzicava da noi. C'era un’anziana tempo fa che voleva a tutti i costi regalare l’abito da sposa alla figlia, e si è indebitata fino al collo. Ci sono anche giovani che non trovano lavoro. Pensi: prima erano nostri volontari, oggi sono diventati utenti della mensa”. E continua a raccontare il piccolo campionario della disperazione quotidiana fatto di dentiere e cedolini.