Il tema delle intercettazioni «ha finito con l'assumere una centralità che risulta persino maggiore dell'attenzione dedicata ai problemi strutturali del processo e a fenomeni criminali endemici», ha sottolineato Sabelli, lamentando anche la disorganicità degli interventi nella materia penale e chiesto misure per l'efficienza.
Secondo il leader dell'Anm non solo sono «indifferibili» le riforme dirette a restituire alla giustizia la sua efficacia, ma serve «una pluralità di interventi coerenti e coraggiosi». Invece proprio nella materia penale si sta procedendo con progetti che «appaiono disorganici e troppo timidi».
In particolare la riforma del processo penale apporta solo alcune «migliorie» non la «soluzione sistematica dei mali» che affliggono i giudizi; e alcune sue innovazioni, a cominciare dall'imposizione di nuovi termini per l'esercizio dell'azione penale, possono persino «creare disfunzioni ulteriori».
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