Nelle ultime ore sono arrivate «10 chiamate dai satellitari» dal largo delle coste libiche che si suppone possano arrivare da alcuni barconi con a bordo «1.000-1.500 migranti». Lo ha detto Federico Fossi dell'Unhcr intervistato da RaiNews24. Dovrebbe trattarsi di imbarcazioni più piccole rispetto a quelle soccorse nella giornata di ieri, quando erano state tratte in salvo in totale 3.480 persone.
In soccorso di questi migranti sono partite unità della Marina militare italiana e delle Marine di Gran Bretagna e Spagna.
Quanto all'allarme lanciato dal quotidiano britannico Guardian, che citando il capitano di vascello Nick Cooke-Priest, comandante della Hms Bulwark, la grande nave d'assalto anfibio della Royal Navy impegnata nell'opera di salvataggio nel Mediterraneo, afferma che in Libia ci sarebbero «tra 450.000 e 500.000 migranti» che attendono il momento di prendere il largo su carrette del mare alla volta dell'Europa, Fossi ha invitato alla cautela. «È importante non creare allarmismi - ha spiegato - se i numeri non sono verificabili è il caso di prestare attenzione».
La Guardia Costiera ha raccolto questa sera, domenica, i dati sui soccorsi in mare. Sono stati oltre 2.300 - per la precisione 2.371 - i migranti salvati oggi nel corso di vari interventi coordinati dal Centro nazionale di soccorso della Guardia costiera, a Roma. Le operazioni di salvataggio hanno riguardato 15 imbarcazioni (12 gommoni e 3 barconi) che navigavano a circa 45-50 miglia dalla Libia, tutti stipati di migranti.
Le unità intervenute sono la nave della Marina britannica Bulwark, la nave di Medici senza frontiere Bourbon Argos e alcune imbarcazioni del dispositivo Frontex, in particolare una nave inglese, una svedese, una spagnola, la nave della Marina italiana Fasan, la nave Dattilo della Guardia costiera e un mercantile.
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