Agrigento, Alfano contestato: «Assassini, basta con la Bossi-Fini»

Alfano portato via dalla sicurezza
di Francesco Olivo
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Lunedì 21 Ottobre 2013, 16:41 - Ultimo aggiornamento: 22 Ottobre, 08:07

Si svolta ad Agrigento la commemorazione dei 366 migranti morti nella sciagura davanti al mare di Lampedusa nel naufragio del 3 ottobre. Alla cerimonia partecipano anche i ministri del governo italiano, il ministro degli Interni Angelino Alfano, quello della Difesa Mario Mauro e la responsabile dell’integrazione Cecile Kienge. Alfano stato contestato duramente, da alcuni eritrei: Assassini, assassini, basta con la Bossi-Fini, gli hanno urlato mentre parlava coi cronisti alla fine della cerimonia per le vittime di Lampedusa. La sicurezza ha fatto un cordone attorno al ministro portandolo via.

Dopo qualche ora arrivata la risposta del vicepremier: I cosiddetti attivisti che hanno gridato assassini sono quelli che vogliono frontiere libere e scafisti in libert. Polemiche accese per la presenza di esponenti dello stato eritreo: «Questi morti scappavano proprio da quelle dittature» ha spiegato tra le lacrime il fratello di una delle vittime. Stessi argomenti usati dal sindaco di Agrigento, che inizialmente aveva annunciato di non presentarsi per protesta, ma poi ha cambiato idea: «Oggi sono presenti anche gli ambasciatori degli stati esteri e dunque anche i rappresentanti del regime eritreo che con la loro politica provocano la fuga di questi poveri disgraziati. Sarà una farsa di Stato».

Altre polemiche accese per il negato accesso alla celebrazione ad alcuni sopravvissuti quelli per esempio che sono rimasti a Lampedusa, che hanno bloccato la strada che dal paese conduce al Centro di prima accoglienza di contrada Imbriacola.

Una protesta che ha avuto eco anche ad Agrigento: in due sono saliti sui muretti che costeggiano l'accesso al molo di San Leone, dove si svolge la commemorazione delle vittime del naufragio del 3 ottobre scorso ed esponendo due cartelloni (in italiano e inglese), hanno urlato quanto scritto negli stessi cartelloni: «Dove sono i sopravvissuti?».

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