Cooperante ucciso in Bangladesh, dubbi sulla pista Isis

Cooperante ucciso in Bangladesh, dubbi sulla pista Isis
di Sara Menafra
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Martedì 29 Settembre 2015, 21:10 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 18:40

Resta alta, la preoccupazione per l’omicidio del cooperante in Bangladesh Cesare Tavella, ucciso a Dhaka domenica sera mentre faceva jogging. Anche se nessuno conferma con certezza che sia stato ucciso da un commando dell’Isis (fatto che lo trasformerebbe nella prima vittima italiana dell’organizzazione di Al Baghdadi) le misure di sicurezza sono state rafforzate.

L’ ”ALERT” STATUNITENSE

Gli Stati uniti hanno diramato una ”avvertenza” ai propri connazionali presenti in Bangladesh perché limitino i propri movimenti. A dare la notizia è stato il quotidiano The Daily Star, specializzato soprattutto in notizie locali, che riporta un comunicato firmato dal Consiglio per la sicurezza di Oltremare in cui si dice che «militanti potrebbero aver progettato attacchi ad interessi dell’Australia in Bangladesh». E prosegue spiegando che gli attacchi, «se avvenissero, potrebbero anche coinvolgere altri stranieri, compresi cittadini statunitensi».

In realtà, sull’argomento sembra esserci una certa prudenza anche dagli Stati uniti. Non a caso, l’alert di cui parla The Daily Star non è ancora finito tra quelli del ”Us Passport & International Travel”, che è poi il corrispettivo del nostro ”Viaggiare sicuri”.

Per gli italiani il livello di allerta è stato ovviamente alzato, anche se l’ambasciata di Dhaka è prudente. Sul sito è stato pubblicato un comunicato in cui non si esclude nessuna pista: «Non è ancora chiaro il movente dell’attacco, criminalità comune o atto terroristico», si legge: «La rivendicazione dell’Isis è ancora tutta da verificare. In via precauzionale si invitano, pertanto, tutti i connazionali a evitare luoghi (hotel, ristoranti, club, scuole internazionali) ed eventi ove normalmente si registra una concentrazione di stranieri». Il sito Viaggiare sicuri sottolinea anche di «limitare gli spostamenti, in particolare quelli a piedi». E anche i servizi italiani sono prudenti nell’accreditare l’una o l’altra pista.

L’AUTOPSIA

Del resto, l’autopsia sul cooperante cinquantenne impiegato in una ong olandese, completata ieri, conferma la dinamica ”strana” dell’omicidio, tanto più se attribuito all’Isis. Tavella è stato colpito da tre proiettili sparati da una distanza ravvicinata, due dei quali, alla mano e al torace, hanno trapassato il corpo. Il commando era formato da tre uomini a bordo della stessa motocicletta: l’hanno raggiunto, due sono scesi per aprire il fuoco (ma l’arma sarebbe una sola revolver, come ha confermato anche un testimone) mentre l’altro è rimasto a bordo.

Quindi, il gruppo è fuggito senza lasciare traccia di se, sebbene il cooperante italiano si trovasse proprio al centro della zona delle ambasciate, protetta da servizi di sicurezza privati e militari assoldati dalle rappresentanze diplomatiche. Insomma, un agguato che certo non ha l’atroce valenza simbolica che ha reso l’Isis famosa in tutto il mondo. E’ possibile però che l’azione serva a rafforzare il ruolo dell’organizzazione in Bangladesh. Qui, da anni è forte la presenza di Al Qaeda, mentre Daesh finora non era ancora riuscito ad inserirsi.

La procura di Roma ha aperto il rituale fascicolo contro ignoti e delegato le indagini ai carabinieri del Ros.

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