Sgravio Irpef più bonus bebè così gli 80 euro raddoppiano

Sgravio Irpef più bonus bebè così gli 80 euro raddoppiano
di Michele Di Branco
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Sabato 20 Dicembre 2014, 23:46 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 11:32
L'anno del doppio bonus da 80 euro. Ecco come potrebbe essere ricordato il 2015 che si avvicina. Il governo ha infatti deciso di confermare lo sgravio Irpef in vigore da maggio a beneficio delle buste paga di 10 milioni di dipendenti e di affiancarvi una misura a sostegno delle mamme che, rientrando all'interno di determinati parametri, faranno un figlio a partire dal 1° gennaio prossimo.



La strategia che sta alla base degli interventi è semplice: sostenere le fasce sociali a reddito medio-basso per cercare di dare un ossigeno ai consumi stagnanti. Non si può certo dire, da questo punto di vista, che l'esperimento tentato nei primi 8 mesi del 2014 abbia funzionato nel territorio del bonus Irpef da 80 euro. Ma Palazzo Chigi, come promesso, ha voluto rilanciare.



La soluzione confermata è quella di un bonus monetario che i lavoratori dipendenti continueranno a ricevere all'interno dei salari di fine mese. E dunque non si tratta di un credito d’imposta (in quanto tecnicamente è un importo detratto dalle ritenute future operate dai sostituti d’imposta o, se insufficienti, dai contributi previdenziali). Il bonus, che ha una copertura classificata come nuova spesa di 9,5 miliardi di euro (contro i 6,7 del 2014) non modifica la struttura dell’Irpef, ed è collegato all’imposta personale unicamente perché il suo ammontare è legato al reddito complessivo a fini Irpef. La platea dei beneficiari non cambierà. Sono i lavoratori dipendenti e gli assimilati (ad esempio i co.co.pro), ma tra questi sono esclusi i contribuenti con l’imposta lorda Irpef minore o uguale alla sola detrazione da lavoro (cioè quei 3 milioni che hanno redditi inferiori a 8.145 euro). Restano fuori anche i pensionati e le partite Iva. La distribuzione del beneficio è variabile a seconda del reddito complessivo Irpef del lavoratore dipendente.



In particolare, il bonus è 0 se il reddito, appunto, è inferiore a 8.145 euro (la fascia di incapienza), mentre per i redditi compresi tra 8.145 e 24 mila euro (circa 10 milioni di contribuenti) si arriva fino a un beneficio annuo massimo di 960 euro. Superata la soglia dei 24 mila euro, il bonus decresce fino ad azzerarsi a 26 mila euro. Un'area, quest'ultima, nella quale navigano 1,3 milioni di lavoratori. Fra meno di dieci giorni, debutta poi il nuovo bonus bebé: vale a dire il sussidio di 80 euro al mese riconosciuto alle famiglie che avranno un figlio a partire dal 1° gennaio 2015. Non tutti i genitori, però, ne avranno diritto. Il sussidio andrà alle famiglie con un reddito inferiore a 25mila euro. Il valore di riferimento non è però l'imponibile riportato nella dichiarazione fiscale ma il reddito Isee, un parametro che misura il reale benessere della famiglia, tenendo conto anche del patrimonio e dei risparmi.



IL CASO EXTRACOMUNITARI

Il bonus spetta anche ai figli di cittadini di uno stato membro dell'Ue e agli extracomunitari con regolare permesso di soggiorno. Il bonus verrà liquidato anche alle famiglie che adottano un bambino dal prossimo anno. L'indennità spetta per i primi tre anni di vita del figlio, a patto che la nascita o l'adozione avvengano tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. L'importo del bonus è pari a 960 euro all'anno, ripartiti in 12 rate mensili di 80 euro ciascuna. Se il reddito Isee della famiglia è inferiore a 7mila euro, il bonus bebè raddoppierà, salendo da 80 a 160 euro al mese. Le somme incassate dal genitore sotto forma di bonus bebé non contribuiranno al reddito imponibile della famiglia e dunque non sarà necessario riportarle nella dichiarazione fiscale presentata ogni anno. La domanda dovrà essere presentata all'Inps, anche attraverso un patronato dei sindacati o delle associazioni di categoria. Per l'erogazione del bonus, il governo ha stanziato una somma di 200 milioni di euro nel 2015, che saliranno a oltre 600 milioni nel 2016 e a più di un miliardo nel 2017.