Roma, emergenza immigrati, il Viminale scrive al prefetto: «Spostare i centri»

Roma, emergenza immigrati, il Viminale scrive al prefetto: «Spostare i centri»
di Lorenzo De Cicco
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Domenica 23 Novembre 2014, 23:16 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 13:08

Rivedere la disposizione dei centri di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo coinvolgendo gli enti territoriali, a partire dal Comune. Obiettivo: disinnescare le tensioni anti-immigrati in periferia.

Questo in sintesi il contenuto della circolare che il Ministero dell’Interno diramerà in settimana, indirizzata ai prefetti delle città dove nelle ultime settimane sono esplose le proteste dei residenti contro i migranti. In cima all’elenco ovviamente c’è Roma, dove a distanza di poche settimane si sono concentrate le proteste degli abitanti di Corcolle, Tor Sapienza e Infernetto. Lo stesso prefetto Pecoraro, sulle colonne di questo giornale, pochi giorni fa si era detto «pronto ad aiutare il Campidoglio per evitare che in una zona ci siano troppi centri e ospiti». Ora il Viminale chiede di fare un passo avanti e di rivedere la disposizione di alcune strutture per tutelare l’ordine pubblico.

L’INPUT

La decisione di far partire la direttiva è stata presa giovedì durante la riunione della Commissione nazionale del Dipartimento Immigrazione del Viminale.

L’indicazione che arriva dal tavolo del Ministero dell’Interno è chiara: serve una maggiore concertazione tra il prefetto e gli enti territoriali nell’individuazione dei quartieri dove allestire i centri di accoglienza per gli immigrati che richiedono asilo o che hanno già ottenuto lo status di rifugiati.

Già a fine settembre, dopo le proteste di Corcolle, con i lanci dei sassi contro i bus e il pestaggio ai danni di quattro nigeriani, dal Tavolo nazionale Immigrazione era partita la richiesta alle prefetture di attivarsi con i tavoli regionali per ascoltare le richieste delle istituzioni locali. Dopo i fatti di Tor Sapienza e dell’Infernetto dei giorni scorsi, il Dipartimento del Viminale ha deciso di andare più in profondità. Per questo arriverà una nuova circolare, che verrà messa nero su bianco tra oggi e domani per poi essere inoltrata ai vari tavoli regionali che a loro volta la gireranno ai prefetti.

L’ultimo bando per i “Cara”, i centri per richiedenti asilo, è stato pubblicato a luglio e ha regolamentato l’accoglienza di un numero di immigrati già presenti pari a 1.278 persone più altri 800 considerati in arrivo dagli esperti del Viminale. Scadrà il 31 dicembre 2014 e sarà necessaria una nuova gara. Si potrebbe partire da qui per la redistribuzione dei centri sul territorio, così come auspicato anche dal Campidoglio, che negli ultimi due mesi sta spingendo per attivare il prima possibile una «delocalizzazione» delle strutture dalle zone dove oggi la concentrazione è ritenuta troppo elevata. Più difficile invece cambiare in tempi brevi la posizione dei centri per rifugiati (2.581 posti), dato che il bando “Sprar” del Ministero, assegnato nel 2014, ha durata triennale e scadrà quindi solo nel 2016. Un occhio di riguardo sarà tenuto per le periferie del VI Municipio, zona di frontiera da Torre Angela a San Vittorino, da Torre Maura al Casilino. Quasi il 50% dei rifugiati ospitati a Roma, circa 2mila persone, si trova qui. Ecco perché in Campidoglio si punta su una «nuova distribuzione» dei centri. Perché è chiaro che «alcuni territori vanno alleggeriti».

LA MANIFESTAZIONE

Nelle periferie intanto continua la mobilitazione dei residenti. Dopo le proteste flop anti-immigrati organizzate dai movimenti neo-fascisti di Casapound e Forza Nuova all’Eur e sul litorale di Ostia, domani alle 17 torna in piazza Tor Sapienza. Una manifestazione organizzata «dopo i gravi fatti del centro di via Moranti», spiegano dal Comitato di quartiere, che nasce per «eliminare i tanti disagi che le nostre periferie provocano a chi ci vive e ci lavora».

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