Agente 007, licenza di cucinare: in un libro le passioni per il cibo e le ricette di spie e detective

Agente 007, licenza di cucinare: in un libro le passioni per il cibo e le ricette di spie e detective
di Marco Ventura
3 Minuti di Lettura
Domenica 18 Ottobre 2015, 23:20 - Ultimo aggiornamento: 19 Ottobre, 21:12
La ricetta del buon 007? Amare la buona cucina, reggere l’alcol e tenere lunghe conversazioni a tavola con amici, nemici e confidenti. Parliamo di gastronomia, non di licenza di avvelenare. Nulla a che vedere col Polonio 210, l’ingrediente che ha ucciso l’ex agente russo Alexander Litvinenko in un ristorante a Londra nel 2006. In bilico tra realtà e fantasia, tra l’ex capo dei servizi della Germania Est Markus Wolf e il personaggio di mitiche fiction James Bond, tra Federico Umberto D’Amato direttore dell’Ufficio affari riservati del Ministero dell’Interno e l’investigatore Nero Wolfe, un corposo libello di 180 pagine a firma Umberto Broccoli, archeologo e autore televisivo, illustra la passione gastronomica di celebri spie. Vere e finte. Titolo: Spie-di, cibo e servizi segreti. Lettura (a giorni l’uscita in libreria) gustosa e intrigante per i caratteri dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna (Aisi), i nostri servizi segreti nella veste di editori.



PERSONAGGI

Spiccano le figure di Wolf e D’Amato. Il primo autore d’un libro di ricette. Il secondo noto come “lo sbirro grand gourmet”. Non pochi intrighi del tedesco dell’Est, maestro dagli agenti segreti di tutto il mondo, vengono apparecchiati al ristorante. Frutto delle nostalgie da ragazzo cresciuto a frittelle, Reibekuchen, di mamma Wolf, e nell’orto di famiglia di Perelkino a Mosca. Formazione gastronomico-spionistica più russa che tedesca. «Il piacere per il buon cibo e una discreta resistenza nel bere – sosteneva Wolf - mi sono sempre stati di grande aiuto». Un tesoro di notizie e consigli che affida a «I segreti della cucina russa». Piatto forte resta per lui l’antipasto, zakuska, innaffiato da vodka e altre bevande fortissime di quelle che fanno “cantare”. Zakuska da zakusit, “piccolo morso”. Antipasti come assaggi, morsetti di cetrioli al pomodoro, aringhe con cipolle, funghi in salamoia, salmone salato freddo e butterbrod, il caviale sul pane col burro. A tavola si consumano i colpi migliori di Markus Wolf, come la collaborazione col consigliere-ombra di Willy Brandt, il leggendario Guillaume. In pensione, Wolf continua a intrattenere i confidenti al “Bacco”, il più antico ristorante italiano a Berlino dietro l’angolo dello Steinberger, l’albergo crocevia di spie e incontri internazionali del terzo tipo. Casa e (retro)bottega. Dalla realtà alla fantasia, ecco James. James Bond. Broccoli cita «una colazione sul Bosforo con yogurt giallo e molto denso, fichi verdi e caffè turco dal sapore bruciato», colori che riportano alla bandiera della Giamaica dove il 007 dà il meglio di sé in Licenza di uccidere (Dr. No) e proprio qui le sue colazioni si adeguano alla dieta locale: iperproteica e ricca di ferro. Ma si tratta di una colazione tutta speciale, mentre quelle londinesi di James hanno la «fragranza del caffè forte acquistato a De Bry in Oxford Street, sorseggiato al naturale e senza zucchero in tazza grande, meglio due». E poi c’è l’uovo, che se non è strapazzato è al bacon, bollito per esatti 3 minuti e 20 secondi, «assaporato lentamente in un portauovo blu scuro ornato di un filo d’oro alla sommità». L’attività spionistica ha molto a che spartire con quella diplomatica e sia i diplomatici, sia gli agenti segreti sono uomini che “sanno vivere”. Tanto che Edward Biddulph descrive in Licence to cook (“Licenza di cucinare”) 007 impegnato a mangiare “soprattutto agnello e manzo anche cucinati all’orientale” in “Dalla Russia con amore”, fortemente speziati in “Missione Goldfinger”. Sul mare, ecco invece la zuppa di pesce accompagnata a aragoste, vongole e granchi. La leggenda del matrimonio breve di Bond con Tracy Draco Di Vincenzo, figlia del capo della mafia corsa Marc-Ange Draco e di un’inglese, ci porta dritti in Costa Azzurra, alla bouillabaisse alla marsigliese, ricetta border-line a base di ogni tipo di pesce, quando 007 medita di cambiar vita prima che Tracy venga uccisa dal “cattivo” Ernst Stavro Bloffeld in Al servizio segreto di Sua Maestà. La chiosa a D’Amato: «Ogni buon agente segreto, insieme al cifrario o al miniregistratore, ha sempre un taccuino con i buoni indirizzi di forchette nel suo Paese e all’estero». Ristoranti in cui si parla senza timore di orecchie indiscrete o altri trucchi e i camerieri hanno «una sorta di nulla osta di sicurezza». Al lettore una “buona degustazione”.