Acquisto titoli Bce: così all’Eurotower saranno selezionati i bond

Acquisto titoli Bce: così all’Eurotower saranno selezionati i bond
di David Carretta
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Giovedì 5 Marzo 2015, 23:12 - Ultimo aggiornamento: 6 Marzo, 00:13
Oltre mille miliardi di euro, con acquisti di titoli pubblici e privati per 60 miliardi al mese, fino alla fine di settembre del 2016 e oltre se necessario: da lunedì 9 marzo, la Banca Centrale Europea inizierà a sparare le prime pallottole di quello che molti hanno definito il bazooka per combattere la deflazione e rilanciare la crescita.



Dopo che il Consiglio dei governatori ha approvato ieri la base giuridica, il Public Sector Purchase Programme - come è stata ribattezzata la versione Bce del Quantitative Easing - può finalmente partire, seguendo la strada tracciata dalla Federal Reserve americana, dalla Banca d'Inghilterra e dalla Banca centrale giapponese. L'obiettivo è di far scendere ulteriormente i rendimenti sui debiti sovrani della zona euro per dirottare la liquidità e i risparmi verso credito, investimenti e consumi.



LE REGOLE

Gli interventi sui titoli di Stato saranno coordinati da Francoforte, e in particolare Direzione generale Market Operation della Bce, guidata dal tedesco, Ulrich Bindseil, e dal suo vice italiano, Roberto Schiavi. Ma gli acquisti saranno condotti dalle banche centrali nazionali, in ragione delle quote di capitale della Bce (il 18% per la Bundesbank, il 14,2% per la Banque de France, il 12,3% per Bankitalia). Dopo i tentativi deludenti condotti con i programmi sulle obbligazioni garantite e i titoli Abs, avviati nel 2013, la Bce si concentrerà sui titoli pubblici a lunga scadenza, con una maturità tra i 2 e i 30 anni. Oltre alle obbligazioni sovrane emesse dagli Stati membri della zona euro, il programma prevede che il 12% di bond acquistati siano emessi da organizzazioni internazionali o banche di sviluppo multilaterali, come i fondi salva-Stati ESM e EFSF o la Banca Europea per gli Investimenti.



Gli acquisti avverranno solo sui mercati secondari: per non violare il divieto di finanziamento monetario, la Bce non potrà partecipare a collocazioni dirette di bond sovrani. Ma includeranno anche titoli con rendimenti negativi, a condizione che non sia al di sotto del tasso fissato dalla Bce per i depositi delle banche (attualmente a - 0,2%). Se una banca centrale nazionale non sarà in grado di trovare sui mercati sufficienti titoli pubblici del suo paese - il rischio c'è per la Germania, visti i rendimenti sui Bund - la Bce dovrebbe autorizzare acquisti sostitutivi per arrivare all'obiettivo di 60 miliardi al mese.



I PALETTI

Il Quantitative Easing versione Bce, tuttavia, avrà anche diversi paletti, in particolare sulla condivisione del rischio. Le banche centrali nazionali acquisteranno i titoli dei rispettivi paesi, limitando così le possibilità che la Bce si addossi eventuali perdite. Solo il 20% dei titoli comprati saranno detenuti da Francoforte con una condivisione del rischio. Il restante 80% ricadrà sulle spalle delle banche centrali nazionali. Il Consiglio dei Governatori ha fissato anche limiti all'ammontare complessivo di bond che potranno essere acquisti per ciascun paese: il 33% del debito complessivo (per non interferire nella formazione dei prezzi di mercato) e il 25% di ogni singola emissione (per evitare di avere una minoranza di blocco in caso di ristrutturazione del debito).



La Banca centrale europea comprerà solo titoli che abbiano ottenuto la notazione “investment” da una delle quattro principali agenzie di rating.

Una clausola prevede di poter acquistare anche obbligazioni considerate spazzatura di paesi che beneficiano di un programma di assistenza finanziaria, a condizione che rispettino gli impegni assunti con i creditori internazionali. Ma per ora, viste le divergenze tra i governi di Atene e Nicosia con la Troika che insiste sulle condizioni dei rispettivi piani di salvataggio, Grecia e Cipro restano escluse.
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