La moda dopo le Olimpiadi:
paillettes, tutine e tanto dark

Brian May con Jessie J
di Cristina Marconi
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Mercoledì 15 Agosto 2012, 22:44 - Ultimo aggiornamento: 16 Agosto, 18:33
LONDRA - Tre giorni non bastano per fare il bilancio di due settimane di prodezze atletiche, record storici, grandi sorrisi, lacrime ed emozioni, nonch una cerimonia finale da cui sono usciti, come da una scatola magica, una farandola di personaggi del passato, una miriade di idee nuove e qualche assaggio di quelle che saranno le tendenze del futuro.



Ciò che è certo, per ora, è che dopo le Olimpiadi di Londra 2012 nell’immaginario collettivo lo sport è molto meno distante. Mentre nelle palestre vanno spuntando come funghi corsi di boxe femminile e di Taekwondo e tutte si interrogano su dove dedicarsi anima e corpo al beach volley, disciplina che regala fondoschiena a prova di primo piano televisivo, la moda inizia a riflettere su cosa rimarrà, in termini di stile e costume, di questi Giochi. L’impatto sull’abbigliamento sportivo è evidente: nessuno più andrà più in palestra buttandosi addosso due vecchi stracci comodi dopo aver visto le divise disegnate da Armani per gli italiani e da Stella McCartney per il team britannico.



Un certo gusto per lo stile sportivo era emerso già in vista del grande evento, ma con l’autunno si può prevedere che felpe, tute e scarpe colorate diventeranno oggetti del desiderio, così come tutto quello che abbiamo ammirato addosso agli atleti, anche i capi più assurdi e tecnici. E’ inevitabile però che saranno le due cerimonie, quella di apertura di Danny Boyle e quella di chiusura, a fornire la maggior parte degli spunti per i prossimi anni.



Soprattutto perché entrambe hanno messo sotto i riflettori (in modo eccessivo, a detta di alcuni) tutto quello per cui il Regno Unito è famoso nel mondo, dalla musica alla moda, mescolando con sapienza fenomeni globali come John Lennon e, per motivi diversi, le Spice Girls o i Take That, a personaggi meno conosciuti fuori dal Regno Unito, come Jessie J, la ventiquattrenne cantante e cantautrice mora che ha duettato con Brian May e ha attirato l’attenzione di mezzo mondo con le sue due tutine color carne di Vivienne Westwood, una con intarsi neri e l’altra con il corpetto e una sola gamba ricoperta di paillettes chiarissime.



In un paese in cui le celebrities dettano legge assoluta in materia di stile, la sua mise un po’ da catwoman e un po’ da ginnasta, con un tocco burlesque e dark dato dai i capelli corvini con la riga in mezzo e dal trucco fatalissimo, quasi da film di Russ Meyer, sarà uno dei motivi dominanti dell’autunno, c’è da starne certi. Jessie J detterà legge tra le ragazze forse ancor più delle altre, più celebri ma meno avanguardistiche, star femminili della serata, ossia le Spice Girls redivive e il gruppo di modelle britanniche capitanato da Kate Moss.



Per quanto riguarda le prime, il primo sguardo dei telespettatori è stato senz’altro tutto teso a valutare lo stato di conservazione fisica delle ragazze. Rassicurati sul fatto che il tempo è stato benevolo con quasi tutte loro e che tutte sono rimaste fedeli al loro personaggio, il secondo sguardo è andato a Victoria, per capire come ha gestito questo ritorno ad un passato che si è tanto affannata a cancellare, soprattutto ora che è una stilista di successo. Vestito nero con coda, cortissimo davanti e lunghissimo dietro, e capelli fluenti e nerissimi non hanno aggiunto nulla di rilevante al personaggio di ‘Posh Spice’. Più probabile che si finisca col copiare Mel B, tornata in forma dopo qualche anno in sovrappeso e bellissima nella sua tutina intera con intarsi dorati, a metà tra quella di Jessie J e quanto si è visto addosso alle modelle.
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