ROMA - Una sentenza che non permette appelli: Beyonc una superstar, ma non un’icona di stile. Così il New York Times boccia la cantante in un articolo di Vanessa Friedman che, ammettendo di rischiare la blasfemia e attirare gli odi dei suoi fan, non ha riserve nell’escludere la Knowles dall’Olimpo delle fashion icon.
A supporto della tesi esposta nell’articolo c’è la richiesta da parte del Museo del Rock and Roll Hall of Fame degli abiti di scena della cantante per esporli al pubblico, un museo della musica e non della moda, appunto.
Mentre i fan possono ammirare il guanto robotico esibito nel video “Sweet Dreams” o il body di pelle ricamato indossato durante lo show del Super Bowl 2013, la donna dei record tra vendite di dischi e follower su twitter non si aggiudica un posto nelle star con stile.
Secondo il New York Times Beyoncé può anche far impennare gli ascolti se canta in uno stadio vestita di succinta pelle nera, ma nessuna donna cercherà mai di imitarla quando va a fare shopping. Insomma il “brand” Beyoncè avrebbe un’unica acquirente, lei stessa.