San Severino, delitto Sarchiè
a caccia di prove a Valle dei Grilli

Il Pm Stefania Ciccioli alla ricerca di reperti a Valle dei Grilli (foto Ubaldi)
di Angelo Ubaldi
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Venerdì 19 Settembre 2014, 19:11 - Ultimo aggiornamento: 22:46

SAN SEVERINO - Questa mattina alle ore 10,30 gli inquirenti che indagano sull’omicidio del pescivendolo sambenedettese Pietro Sarchi, ucciso a 62 anni. Hanno eseguito una nuova ispezione nella Valle dei Grilli, dove è stato ritrovato il corpo semi carbonizzato della vittima, alla ricerca di frammenti edili, in particolare mattonelle, ma anche rena.

Una quindicina circa i reperti rivenuti, per confrontarli con quelli rinvenuti in una cava discarica in località piani di Lanciano non lontana dalla ditta di Santo Seminara, dentro il cui capannone sarebbero stati ritrovati anche frammenti del furgone Ford Transit di Pietro Sarchiè. Motivo che ha coinvolto nella vicenda anche lo stesso Santo Seminara, e i coniugi Domenico Torrisi e Maria Ansaldi, indagati per favoreggiamento.

All’ispezione di questa mattina ha preso parte anche il magistrato Stefania Ciccioli che segue le indagini dell'efferato delitto. Con guanti e pattine il sostituto procuratore ha cercato e raccolto reperti che ora saranno confrontati dagli esperti con quelli già repertati nella cava e in precedenza anche sul luogo del ritrovamento dei resti del pescivendolo sambenedettese, avvenuto il 5 luglio scorso.

L’ispezione di oggi, durata oltre due ore, ha seguito quella fatta martedì scorso a Seppio, nell’abitazione dei principali indagati per l’omicidio, Giuseppe e Salvatore Farina, rispettivamente padre e figlio di 40 e 19 anni ed entrambi pescivendoli.