Fano, l'amante premuroso era anche stalker
«Fai sesso con me o sciolgo i tuoi figli nell'acido»

Fano, l'amante premuroso era anche stalker «Fai sesso con me o sciolgo i tuoi figli nell'acido»
di Elisabetta Rossi
2 Minuti di Lettura
Venerdì 28 Novembre 2014, 09:05 - Ultimo aggiornamento: 15:20
FANO (Pesaro e Urbino) - «Se non fai sesso con me sciolgo i tuoi figli nell’acido davanti a te, poi uccido il siciliano, il padre delle tue bimbe, tua madre e dò fuoco all’auto». Ma per fortuna solo l’ultima minaccia è stata mantenuta. E una notte la sua Fiat Bravo è stata avvolta dalle fiamme.

Per mesi ha vissuto nel terrore, tra sms di morte (176 messaggi inviati da una cabina tra luglio e settembre 2011) e avvertimenti. Ma per fortuna c’era lui, il “siciliano”, un uomo di 41 anni, accanto a lei, 42enne residente a Fano da anni. Lui, il suo salvatore, che accorreva ogni volta che la donna riceveva gli inquietanti messaggi di morte. E le stava vicino, molto vicino, di notte e di giorno, amico e amante affidabile e premuroso. Fino a quando alla donna non sono venuti dei sospetti. Il sospetto che dietro quei ricatti ci fosse proprio il suo “salvatore”. La vittima ha cominciato a notare delle coincidenze, troppe per essere casuali. E allora ha tenuto dritte le antenne e cono arrivati i primi indizi. Come quelli che le sono stati riferiti da alcuni amici i quali hanno detto di aver visto il siciliano più volte dentro quelle cabine telefoniche. Quelle da cui per mesi sono arrivate le centinaia di messaggi deliranti. Dopo un po’, la donna ha preso coraggio e ha deciso di andare a denunciare tutto. E, dopo diverse attività di indagine all’uomo è stato contestato un rosario di reati, tra stalking, incendio, tentata estorsione e minacce. Il caso è arrivato a processo. E ieri il giudice Giacomo Gasparini e il pm Mario Tombari hanno ascoltato la vittima. La donna ha raccontato quei mesi di paura e ha ribadito le sue accuse contro l’imputato (difeso dall’avvocato Enrico Cipriani). Ha però ammesso, dietro le domande incalzanti del difensore, di aver continuato ad avere rapporti con quell’uomo, il “siciliano”, continuando a scrivergli anche mentre era in carcere. Alla prossima udienza, il 19 dicembre, potrebbe essere sentito l’imputato. Poi, il giudice potrebbe già emettere il verdetto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA