Scontro in volo tra due caccia Tornado: trovati i cadaveri di tre dei 4 piloti

Da sinistra, Valentini, Franzese, Palminteri e Dotto
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Mercoledì 20 Agosto 2014, 09:33 - Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 12:53

Sono proseguite senza sosta le ricerche degli equipaggi dispersi (due piloti e due navigatori) dei due Tornado dell'Aeronautica militare precipitati ieri nei pressi di Ascoli Piceno dopo essersi scontrati in volo durante un addestramento. Finora sono stati trovati i cadaveri di tre dei quattro piloti. Due stamattina, uno dei quali carbonizzato, di un uomo. Sembra che i resti fossero nella fusoliera di uno dei due caccia, schiantatosi nella zona di Tronzano. Il secondo cadavere è stato trovato in una collina di fronte, in località Poggio Anzù, ma è stato recuperato solo nel pomeriggio: i resti erano stati avvistati dall'alto, ma la zona è molto impervia e non era stato possibile raggiungere subito il posto. Successivamente è stato trovato il terzo.

Ieri era stato ritrovato un paracadute arancione a Casamurana, una delle località vicina al luogo dell'incidente.

Stamattina, sempre nell'area di Casamurana, era stato trovato il tesserino plastificato con foto di uno dei piloti.

Le ricerche. L'area è stata perlustrata dalle forze di polizia e, dall'alto, dagli elicotteri dell'Aeronautica militare dotati di visori notturni. In mattinata riunione operativa tra i rappresentanti delle forze di polizia locali e della Prefettura di Ascoli Piceno. Le ricerche sono particolarmente concentrate nella zona di Casamurana, dove ieri è stato trovato un paracadute arancione.

I nomi dei piloti. Su uno dei due Tornado c'erano il capitano pilota Alessandro Dotto e il capitano navigatore Giuseppe Palminteri, sull'altro il il capitano pilota Mariangela Valentini e il capitano navigatore Paolo Piero Franzese. Lo riporta il sito dell'Aeronautica militare.

Il capitano Mariangela Valentini, 31 anni, pilota di caccia, ha partecipato a operazioni in Afghanistan nel 2010 e in Libia nel 2011. E' entrata come allieva all'accademia di Pozzuoli nel 2001.

Aperta inchiesta per disastro aereo colposo. Fonti della Procura di Ascoli Piceno confermano stamani l'apertura di un'inchiesta per l'ipotesi di reato di disastro aereo colposo. Il procuratore capo Michele Renzo l'ha affidata al sostituto Umberto Monti, che ieri notte ha tenuto una riunione in Procura con tutti i soggetti impegnati nelle operazioni di ricerca. Già sequestrati diversi componenti dei relitti finora rinvenuti. «Sono stati ritrovati resti umani in tre punti diversi della zona dell'incidente tra i due Tornado. La loro posizione fa pensare che siano riferibili a due persone». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Ascoli Piceno. Uno dei due, in particolare, avrebbe delle unghie coperte di smalto.

Lo schianto tra i due Tornado. Lo schianto nei cieli sopra Ascoli Piceno e alcuni Comuni limitrofi è avvenuto ieri nel primo pomeriggio durante un'esercitazione. I due velivoli, appartenenti al 6° Stormo, si erano levati in volo dalla base militare di Ghedi (Brescia) per una missione di addestramento in vista di un'esercitazione Nato in autunno e sarebbero dovuti tornare alla base in serata. Alla centrale operativa dell'Aeronautica è arrivato un segnale radio che conferma l'attivazione del sistema di espulsione dei seggiolini dell'equipaggio: un paracadute arancione è stato trovato a Casamurana, una delle località vicina al luogo dell'incidente.

Le testimonianze. Vari testimoni raccontano di aver notato i due aerei, provenienti da direzioni diverse, toccarsi e prendere fuoco, per poi precipitare, spargendo detriti infuocati in un'area distribuita fra tre Comuni, fortunatamente impervia e poco abitata, che è stata disseminata di focolai. Mobilitati i vigili del fuoco, il Corpo Forestale dello Stato, la protezione civile, la polizia e i carabinieri.

Le polemiche. Se l'impatto fosse avvenuto pochi secondi prima o pochi secondi dopo - ha detto ieri il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli - e se i resti degli aerei fossero caduti sulle frazioni o sulle linee elettriche ad alta tensione sarebbe stata «un'apocalisse». Per questo il deputato del Pd Dario Ginefra ha chiesto di fare «immediata chiarezza sulla presunta esercitazione in corso al momento dell'incidente e l'accertamento immediato di ogni eventuale responsabilità. Sono certo che il ministro Pinotti sarà la prima a voler chiarire l'accaduto e a voler spiegare perché, se confermate le voci dell'esercitazione, questa sarebbe avvenuta in prossimità di aree abitate e non sul vicino mare Adriatico».

La Difesa. «Polemiche assurde in un momento in cui ci sono quattro militari dispersi» ha replicato il sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi, che definisce «davvero strumentale» la richiesta di Ginefra. «Quello che adesso ci preme - prosegue il sottosegretario - è l'incolumità dei quattro piloti dispersi. Il resto lo vedremo nelle inchieste che sono già in corso e nelle scatole nere che sapranno dirci realmente come sono andate le cose».

L'Aeronautica: normale volo di addestramento, l'inchiesta chiarirà i punti oscuri. «Fortunatamente - sottolinea l'Aeronautica - i velivoli non hanno causato danni a terra». Spetterà poi all'indagine scoprire come e perché i due Tornado si sono scontrati. Quanto al volo, si tratta di «un normale volo di addestramento», mentre la zona di Ascoli «è una di quelle dove ci sono delle rotte di addestramento. Le missioni standard del Tornado seguono delle rotte standard con missioni preapprovate e sono sotto costante controllo radar. Quando verranno recuperate le scatole nere sapremo quel che è accaduto e se hanno volato sotto la quota prevista», come sostenuto da alcuni testimoni. «Noi non abbiamo ricevuto alcun allarme - concludono - abbiamo scoperto dell'impatto ad incidente avvenuto».

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