Ancona, il papà assassino: «Piango per Alessia, amo mio moglie ma temo che non mi voglia più»

Luca Giustini
di Stefano Pagliarini
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Sabato 30 Agosto 2014, 09:57 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 17:57
ANCONA - Piango per mia figlia Alessia. Amo mia moglie e la mia famiglia ma dopo quello che successo immagino che non mi vogliano pi.. Così Luca Giustini, il papà killer di Ancona, parla dalla sua stanza del reparto di Psichiatria, dove è ancora piantonato dalle forze dell’ordine 24 ore su 24. L’omicida, giorno dopo giorno, sembra prendere coscienza della realtà e cerca un contatto umano, qualcuno con cui parlare. Con quelle frasi tenta di scambiare due parole con i pazienti che passano davanti alla sua stanza vuota. Ma sono parole che stridono all’orecchio di chi sa come il 34enne ha massacrato la figlia Alessia.



Assorto sul suo letto, dice di ricordare Alessia, la figlia prediletta, quella che amava alla follia e che gli somigliava tanto. E quando alcuni particolari di quel 17 agosto sembrano bussare prepotentemente alla porta dei sui ricordi, Giustini si blocca, guarda altrove e si blocca. Ma pensa anche a lei, la moglie, Sara Bedini, 32 anni infermiera al reparto di Neurologia dell’ospedale di Torrette.



Nella mente di Giustini i ricordi cominciano a farsi largo in maniera confusa e, di fronte a tutto ciò, prega molto nella sua stanza. Lui, molto credente, affida la sua coscienza agli stessi santi che aveva invocato prima del brutale omicidio.



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