Giovane parroco indagato per rapina, la difesa: «E' una calunnia»

Giovane parroco indagato per rapina, la difesa: «E' una calunnia»
di EMILIANO PAPILLO
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Martedì 23 Settembre 2014, 05:53 - Ultimo aggiornamento: 16:02
Un giovane parroco ciociaro è finito sul registro degli indagati della Procura della Repubblica di Frosinone che gli contesta il reato di rapina aggravata.

Le indagini sono state affidate ai carabinieri del Comando Provinciale di Frosinone dopo che una ragazza 20enne originaria dell'Est Europeo, ma domiciliata nel Capoluogo, ha sporto denuncia contro il parroco, che svolge la sua funzione religiosa in un paese nel Nord della Ciociaria. Secondo la denuncia della ragazza, il giovane parroco l'avrebbe minacciata con una pistola, rapinandola di alcune centinaia di euro e di oggetti personali al culmine di una lite. Ma la pistola dai controlli dei militari non è mai stata ritrovata.

Il parroco e la ragazza si sarebbero conosciuti nel corso di una confessione durante la quale la giovane avrebbe confidato al parroco difficoltà economiche e di ambientamento in Italia. Dopo diversi incontri e confessioni, i due sarebbero diventati più che amici tanto che la giovane avrebbe chiesto al parroco un aiuto economico che quest'ultimo ha gentilmente concesso. Ma dopo diversi mesi la ragazza non avrebbe restituito la somma che aveva ricevuto in prestito tanto da mandare su tutte le furie il parroco.

Dopo alcune telefonate, il religioso avrebbe raggiunto la casa della ragazza per chiedere la restituzione del denaro. Inoltre, la giovane straniera, ha raccontato di aver intrattenuto anche rapporti sessuali con il prelato.

Dopo il rifiuto della 20enne, la lite (secondo la ragazza) sarebbe sfociata in rapina. Ma l'arma non è mai stata trovata.

La ragazza ha mostrato anche dei lividi che gli avrebbe procurato il parroco che si è sempre difeso spiegando che la ragazza si è inventata tutto confermando l'amicizia per le confessioni ed un aiuto economico e null'altro, al contrario di ciò che ha raccontato la donna.

Spetterà ora agli inquirenti stabilire se trattasi di rapina, oppure di calunnia, per le accuse mosse dalla ragazza.

Il sacerdote, infatti, nega ogni accusa ed è pronto a dimostrare la propria innocenza.

D'altra parte per i carabinieri non è facile trovare riscontri «oggettivi» ossia prove schiaccianti, a favore o contro il sacerdote, trattandosi, per lo più, di episodi in cui i protagonisti erano solo loro due. Dunque, senza testimoni e senza riscontri con possibilità di una verifica.