Regionali Lazio, Bonino e Polverini
sono a caccia del “voto rosa”

Emma Bonino e Renata Polverini
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Domenica 14 Febbraio 2010, 17:37 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 23:34
ROMA (14 febbraio) - Donne che si fidano di Emma, donne che si schierano con la Bonino che anche oggi rimarca la differenza tra le e il Pd: Non arrivo dalla luna, non mi sono fatta da sola. Vengo da un'organizzazione, il partito radicale, di cui sono fiera. Poi chi ha responsabilit rappresenta tutti. Ma non dimentico le mie radici: senza radici non c'è futuro». Ha detto la candidata del centrosinistra alla presidenza della Regione, nel corso di una manifestazione elettorale nel teatro "Sala Umberto".



Durante l'incontro la Bonino ha presentato i colori della sua campagna elettorale (giallo e fucsia) e le "donne" che la sostengono: da Franca Valeri a Dacia Maraini, da Simona Marchini a Lidia Ravera, da Ottavia Piccolo a Ippolita Valli, da Alessia Filippi ad Anna Venturini Fendi. In sala anche esponenti politiche come Silvia Costa, Patrizia Prestipino, Cecilia D'Elia e Giulia Rodano.



Bonino: non sono "mangiafamiglie". Emma Bonino ha invitato le donne a liberare l'energia rosa e poi si è difesa dalle accuse di essere una mangiafamiglie. «Mi hanno appioppato lo stereotipo della "mangiafamiglie", ma chi lo fa di famiglie ne ha due o tre...». «Io ho tante famiglie - ha proseguito - quella d'origine, quella politica, e tante famiglie nel mondo che mi sentono come zia. Una famiglia è un nucleo affettivo che si organizza come può, prima che come vuole, con scelte che non sta alla politica giudicare. Io - ha aggiunto - mi sento portatrice di valori, valori laici di attenzione ai più fragili, di libertà di scelta. Libertà però non è uguale a felicità, ma è assunzione di responsabilità spesso dolorose, senza però che nessuno ci abbia a dire nè come vivere, nè come morire».



La polemica su Fazzone. Oggi ci sono stati ancora strascichi sulle parole di Emma Bonino che ha detto ieri a Latina che non avrebbe candidato alle regionali il senatore Claudio Fazzone. «Vediamo con dispiacere che Emma Bonino è diventata anche giustizialista, per di più a priori e senza neanche poter citare uno straccio di riferimento giudiziario: il suo attacco al senatore Claudio Fazzone è del tutto privo di qualsiasi fondamento. Evidentemente Di Pietro traccia il solco e c'è chi prende l'aratro per difenderlo». Lo sottolinea in una nota il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto, replicando a Emma Bonino secondo la quale sarebbe stato opportuno non candidare alle regionali il senatore del Pdl, Claudio Fazzone.



Polverini, caccia al voto rosa. «Noi donne, per fortuna, non abbiamo quel senso di impunità che molto spesso negli uomini di potere c'è, quando pensano di potere fare tutto. Le donne, invece, ritengono ancora di dover rispondere di quello che fanno nei ruoli in cui hanno l'opportunità di dimostrare le loro capacità e le loro competenze». Lo ha detto la candidata del centro-destra alla presidenza della Regione Lazio Renata Polverini intervistata da Maria Latella su Sky Tg24 parlando della sfida tutta la femminile che si sta svolgendo nel Lazio.



Sulla sanità Lazio come Grecia.
«Sì il Lazio come la Grecia perchè c'è stata una totale incapacità di rientrare dal debito della sanità che noi responsabilmente ci assumeremo e daremo le risposte perchè il Lazio posso in tre anni ritrovare un equilibrio di quella che è una parte importantissima dell' attività della Regione: il 75% delle risorse regionali sono impegnate nella sanità». È quanto ha risposto la candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio Renata Polverini rispondendo ad un domanda di Maria Latella su Tg Sky24. «Noi rinegozieremo il piano di rientro con il Governo - ha aggiunto - il nostro slogan è 'cominciamo dagli sprechi e non dalla chiusura di ospedali e dal taglio di posti lettò. E di sprechi ce ne sono tanti, c'è un costo della politica che grave pesantemente. Taglierei tanti enti inutili, agenzie di tutti i tipi non solo nel campo sanitario. La macchina

regionale è elefantiaca perchè c'è una struttura burocratica molto pesante che molto spesso si mette al centro tra i cittadini e coloro che li rappresentano».



La candida del Pdl lascia il rosso. Era stata criticata per manifesti eccessivamente colorati di rosso. La cosa, unitamente alla sua non iscrizione al Pdl e alle critiche rivoltele da Vittorio Feltri, aveva contribuito a farla considerare non del tutto in linea con gli orientamenti politici del principale partito di riferimento. Anche i sondaggi , che la vedono attualmente al di sotto del risultato della somma dei partiti che l'appoggiano, devono aver contribuito al cambiamento di strategia comunicativa:lo slogan delle nuove affissioni elettorali è «energia positiva», campeggia una grande foto della candidata presidente ed il rosso nell'insieme del manifesto risultata adesso decisamente minoritario. Grande, e ben visibile il logo del Popolo della liberta. Una vera svolta, un segnale di pace con gli umori più profondi del partito di riferimento.
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