Piemonte, Tar: sì a riconteggio voti Cota
Durissima nota di Silvio Berlusconi

Roberto Cota (foto Alessandro Di Marco - Ansa)
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Venerdì 16 Luglio 2010, 08:58 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 22:53
ROMA (16 luglio) - Vanno riesaminate le schede elettorali su cui la croce andata alla lista "Al centro con Scanderebech" o a "Forza consumatori" per verificare se l'intenzione dell'elettore fosse davvero votare per Roberto Cota, se sia stato cio apposto anche un segno sulla casella del candidato presidente. Lo ha deciso in nottata il Tar del Piemonte, accogliendo parzialmente il ricorso e fissando la prossima udienza al 7 ottobre. Il tribunale amministrativo ha invece rigettato il ricorso nella parte legata alla lista Verdi Verdi, che quindi è ammessa definitivamente. Per quanto riguarda il ricorso sulla lista "Pensionati per Cota" di Michele Giovine, il Tar ha accolto parzialmente le ragioni degli avvocati di Mercedes Bresso, chiedendo loro di presentare una querela di falso al tribunale civile e di portarne copia. In altre parole i legali dovranno aprire un procedimento al tribunale civile per dimostrare che le firme della lista "Pensionati per Cota" fossero false. Se la sentenza del tribunale civile darà loro ragione, il Tar acquisirà agli atti la sentenza e annullerà la lista con i suoi 27mila voti e conseguentemente il risultato elettorale.



Il procedimento potrebbe richiedere un anno o anche più, considerando che la sentenza potrà essere impugnata in appello e anche in cassazione. Per acquisire la copia della querela di falso il Tar ha fissato un'udienza il 18 novembre, data alla quale potrebbe sospendere la decisione fino al termine del procedimento civile. Insomma tutto dipende ora dall'esito del riconteggio dei voti attribuiti alle due liste, che complessivamente hanno raccolto circa 15mila voti, ben più quindi dei 9mila voti di vantaggio che hanno consegnato la guida della Regione a Cota.



Il senso del ragionamento dei giudici amministrativi sembra essere il seguente: le due liste non sono valide a causa di alcune irregolarità, perciò i voti loro attribuiti sono annullati. Se però l'elettore ha anche espresso una preferenza per il candidato presidente, quella va salvata. La questione, perciò, sembra giocarsi ora sul numero di elettori di Scanderebech e dei consumatori che oltre a fare una croce sulla lista hanno segnato anche la casella di Cota: se sono più di 9mila quelli che non lo hanno fatto, il voto potrebbe essere annullato.



La decisione, arrivata poco dopo la mezzanotte, dopo più di cinque ore di camera di consiglio, ha soddisfatto i legali della Bresso: «Siamo molto soddisfatti - ha detto l'avvocato Enrico Piovano - soprattutto perchè i giudici hanno rigettato tutte le eccezioni preliminari. Il termine per presentare la querela di falso, poi, sembra perfettamente congruo». Più preoccupato si è mostrato invece l'avvocato Luca Procacci, legale di Cota, riservandosi di valutare se ricorrere al Consiglio di Stato. Sul riconteggio dei voti, però, è stato ottimista: «L'aspetto positivo è che è stata data l'attenzione ai voti dati al presidente. Confidiamo che sarà confermato che Cota ha vinto con i voti espressi direttamente a lui e non con quelli di lista».



«Premesso che per la sentenza c'è il ricorso al Consiglio di Stato, che faremo, e premesso che devo ancora leggere tutto con attenzione, io ho vinto le elezioni proprio per i voti dati al presidente, che si attribuiscono in diversi modi, con voto congiunto e con voto disgiunto, in base a quanto prevede la legge. Proprio seguendo la legge il risultato è chiaro». Così Cota commenta la decisione del Tar.



«Non so di cosa parli il Tar. Io mi sono votato, e l'ho fatto tracciando una croce solo sul simbolo della Lega, per chiarezza - dice Cota - Così ha fatto mia madre, e così avevamo spiegato di fare ai miei elettori. Il voto con la doppia croce è solo un rafforzativo, una delle modalità con cui si esprime il voto per il presidente di una Regione. Per questi motivi non so a cosa si riferisca il Tar quando parla di riconteggio. In base alla legge una delle modalità per dare il voto al presidente della Regione è fare una croce su una delle liste collegate. E questo, escluso il caso del voto disgiunto, vale automaticamente anche come voto al candidato presidente con cui quella lista è collegata».



«La decisione del Tar dimostra che i ricorsi erano solidamente motivati - commenta l'ex presidente del Piemonte, Mercedes Bresso - Dal dispositivo del Tar si riconosce la solidità degli impianti dei ricorsi presentati. Andare al riconteggio mi pare una decisione equilibrata i cui effetti li vedremo nei termini stabiliti dal dispositivo. Risulta evidente che le questioni cavillose e di eccezioni preliminari sono state rigettate. Anche su Giovine sono soddisfatta in quanto riconoscendo la solidità del ricorso è solo stata rilevata una questione formale legata a una querela di parte».



Colorito il linguaggio dell'ex capogruppo dell'Udc in Regione, Deodato Scanderebech, che con la la sua lista Insieme con Scanderebech ha portato in dote a Cota oltre 12 mila voti. «Questa è una sentenza politica - ha detto - degna di Cuba». Nel Pdl, oltre al coordinatore regionale Enzo Ghigo, è sceso in campo il presidente dei deputati Fabrizio Cicchitto. E se per il primo «l'attuale governo del Piemonte è del tutto legittimato», per il secondo «la vicenda è incredibile. La sinistra tenta di ribaltare il voto. Ha perso le elezioni e ora prova con la via giudiziaria».



Il centrosinistra, i cui esponenti ieri notte affollavano la palazzina del Tar molto più numerosi rispetto ai rappresentanti dello schieramento avverso, dal pronunciamento del Tribunale hanno tratto nuovo coraggio. Il Pd ha subito chiesto «un cambio di rotta» e «un nuovo atteggiamento» da parte di «un governatore la cui autorevolezza politica è ridotta». Il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli si è dichiarato «molto soddisfatto» ma ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato contro la mancata esclusione della lista Verdi Verdi. La vicenda ha fatto registrare anche un botta e risposta fra il ministro Roberto Calderoli, che ha parlato di «sentenza non serena», e Bresso, che gli ha replicato di «andarsi a rileggere la Costituzione».



«L'attacco a Roberto Cota dimostra che il governatore del Piemonte sta lavorando bene - dice Berlusconi in una nota diramata in serata - è persona onesta e impegnata per il bene della Regione. Evidentemente a qualcuno va di traverso che abbia vinto le elezioni regionali. Abbiamo il riscontro di una forte indignazione popolare in Piemonte verso un provvedimento ingiustificato che potrebbe provocare anche un'instabilità di governo nonchè un grave danno economico per le casse della Regione. Siamo certi che il presidente Cota e l'alleanza di governo che lo ha portato alla vittoria hanno l'affetto e il sostegno di tutti i piemontesi».
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