La decisone dei supremi giudici amministrativi, in ogni caso, riguarda solo l'esecuzione del dispositivo della decisione del Tar le cui motivazioni di merito devono ancora essere depositate e contro le quali i legali di Cota già preannunciano un altro ricorso al Consiglio di Stato.
Con una ordinanza di sei pagine, la Quinta Sezione del Consiglio di Stato ha rigettato l'istanza di sospensiva presentata dal presidente della Regione Piemonte Roberto Cota perchè - si legge - «non sussistono, allo stato attuale, gli estremi del danno grave ed irreparabile asseritamente derivante dall'esecuzione del dispositivo» del Tar del Piemonte. E questo perchè, dal momento che si tratta di una «pronuncia non definitiva, avente ad oggetto atti endoprocedimentali», la pronuncia dei giudici amministrativi di primo grado «non è in grado di paralizzare o anche solo di ostacolare sul piano giuridico-amministrativo, il corretto funzionamento degli organi di governo della Regione Piemonte».
Berlusconi: non ribaltare voto per via giudiziaria. «Mi auguro per il rispetto dovuto alla sovranità popolare, che non si voglia ribaltare per via giudiziaria la scelta dei cittadini piemontesi». È quanto afferma il presidente del consiglio Silvio Berlusconi in una nota. «La legge - sottolinea il premier - è incontrovertibilmente chiara: chi vota una lista con una croce sola dà due voti, uno alla lista ed uno al candidato Presidente. A meno che non scelga di dare esplicitamente un voto disgiunto. Io stesso avrei votato così, alle elezioni regionali, segnando una sola croce sul simbolo del Popolo della Libertà. Mi auguro quindi, per il rispetto dovuto alla sovranità popolare, che non si voglia ribaltare per via giudiziaria la scelta dei cittadini piemontesi. A tutto ciò si aggiunge l'apprezzamento che merita il lavoro del Presidente Cota e della sua maggioranza».
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