Draghi avverte: «Ripresa ancora fragile
e troppi disoccupati: servono credito e riforme»

Mario Draghi
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Lunedì 16 Settembre 2013, 12:35 - Ultimo aggiornamento: 17 Settembre, 09:01

ROMA - Stabilizzare la zona euro e rafforzarla con politiche economiche sostenibili degli Stati membri, aumentando la competitivit delle nostre economie e completando l'architettura istituzionale dell'Unione economica e monetaria»: lo ha detto oggi a Berlino il presidente della Bce, Mario Draghi. Confindustria, intanto, lancia un allarme: rischiamo di sforare il 3% deficit-Pil.

Borse in rialzo, spread in calo. Chiusura in rialzo per le principali Borse europee. A Francoforte Dax 8.613 punti (+1,22%); a Parigi Cac 4.152 punti (+0,92%); a Londra Ftse 6.6222 punti (+0,59%); a Madrid Ibex 8.999,5 punti (+0,65%). Avvio di settimana positivo anche per Piazza Affari: l'indice Ftse Mib ha chiuso in crescita dell'1,04% a 17.731 punti. Lo spread tra il Btp e il Bund chiude

in calo a 251 punti base dai 260 punti di venerdì.

«La situazione oggi sta migliorando - ha detto Draghi - Il costo del denaro è ritornato, per i governi, a livelli più sostenibili. Il rifinanziamento delle banche in Paesi sotto stress è migliorati significativamente ma ancora non riflette i costi del credito».

«I rischi sistemici sono calati a livelli precedenti al 2011» ha evidenziato il presidente della Bce.

«Il livello medio del debito nell'Eurozona è ancora molto alto, a circa il 90% del Pil - ha detto Draghi - gli sforzi di consolidamento devono proseguire nei prossimi anni».

«Ripresa fragile, disoccupazione troppo alta». «La ripresa è solo in una fase iniziale - ha detto il governatore - L'economia resta fragile. E la disoccupazione è ancora troppo alta».

«La chiave è perseverare sulla strada delle riforme - e di prendere ispirazione dagli altri che ci stanno riuscendo» ha detto il governatore precisando che «all'interno dell'area euro beneficiamo tutti dalla prosperità altrui».

«La priorità è il credito all'economia reale». La futura unione bancaria europea - ha detto Draghi - realizza una serie di obiettivi, ma nelle attuali circostanze la priorità fondamentale è riavviare il credito all'economia reale. Una delle barriere che si frappongono al flusso di credito dalle banche verso l'economia è al momento la mancanza di trasparenza sui bilanci bancari. L'avvio della vigilanza unica europea sulle banche contribuirà a risolvere questo problema visto che progettiamo una valutazione globale dei bilanci delle banche sulle quali avremo la vigilanza diretta».

«I tassi di interesse di riferimento rimarranno su livelli attuali o inferiori per un prolungato periodo di tempo» ha detto Draghi, confermando che l'orientamento di politica monetaria resterà accomodante finchè necessario.

«Non vedo la competitività come una gara tra i paesi dell'area euro con vincitori e vinti» ha detto Draghi precisando che «ci sono già alcuni segnali incoraggianti di un riequilibrio dell'area euro in termini di costi della competitività». Per Draghi la competitività è, assieme alle politiche sostenibili e a una più completa Unione monetaria europea, uno dei tre elementi chiave per innalzare la crescita e l'occupazione.

Confindustria: rischiamo di sforare il 3% deficit-Pil. «C'è il rischio di sforare il 3% nel rapporto deficit/pil - ha detto oggi il vicepresidente e capo del centro studi di Confindustria, Fulvio Conti - Il governo è alla ricerca delle coperture per finanziare la riduzione dell'Imu, per non aumentare l'Iva, e non ha ancora trovato le risorse per fare l'operazione che per noi è più importante e immediata, quella relativa alla riduzione del cuneo fiscale. Dunque questo rischio di uno sforamento del tetto del 3% c'è. Abbiamo bisogno che il tetto del 3 venga rispettato per dare credibilità al nostro piano di rilancio dell'economia».

«Per la ripresa abbiamo bisogno di un governo forte e di stabilità - ha detto Conti - Le nostre stime sulla ripresa attesa a fine anno si basano sullo scenario che prevede la stabilità di governo».

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