Istat: tre milioni di persone senza lavoro
disoccupazione giovanile record: 39,5%

Istat: tre milioni di persone senza lavoro disoccupazione giovanile record: 39,5%
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Venerdì 30 Agosto 2013, 11:12 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 14:33
ROMA - La disoccupazione a luglio si ferma al 12%, invariata rispetto a giugno (-0,033 punti percentuali), anche se resta in aumento su base annua, con un rialzo di 1,3 punti. L'Istat, nel diffondere i dati provvisori, sottolinea che a luglio la disoccupazione ha toccato la soglia del 12% per la quarta volta consecutiva.



Il secondo trimestre. Il tasso di disoccupazione nel secondo trimestre è stato pari al 12%, in crescita di 1,5 punti percentuali rispetto a un anno prima. Per gli uomini l'indicatore passa dal 9,8% all'attuale 11,5% e per le donne dall'11,4% al 12,8%.



Disoccupazione giovanile risale al 39,5%. Il tasso di disoccupazione giovanile, in base ai dati Istat, risale a luglio al 39,5%, in aumento di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,3 punti sul 2012. Nel secondo trimestre tra i 15-24enni il tasso sale al 37,3% (+3,4 punti), con un picco del 51% per le giovani donne del Mezzogiorno.



Oltre tre milioni di disoccupati: +370mila annuo. Il numero di disoccupati continua ad aumentare e nel secondo trimestre 2013 raggiunge quota 3,075 milioni, 370 mila in più rispetto all'anno prima (+13,7%). L'incremento è diffuso su tutto il territorio e interessa in oltre metà dei casi persone con più di 35 anni. Il 55,7% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più.



Crollo del lavoro precario. Si accentua molto nel secondo trimestre il calo del lavoro atipico già registrato nei primi tre mesi dell'anno. La crisi brucia, secondo i dati Istat, 209 mila posti di lavoro "precari" nel secondo trimestre (-7,2%), tra lavoratori a termine e collaboratori. I lavoratori atipici sono 2,7 milioni di persone.




Persi 585mila posti nel 2° trimestre. Crolla il numero degli occupati, soprattutto al Sud: nel secondo trimestre gli occupati in Italia sono diminuiti di 585.000 unità rispetto a un anno prima (-2,5%), con un calo concentrato nel Mezzogiorno (-5,4%, pari a -335.000 unità). La riduzione degli occupati riguarda soprattutto gli uomini (-3% con 401.000 unità in meno) mentre per le donne il calo è meno pronunciato (-1,9% con 184.000 unità in meno).
Al persistente calo degli occupati più giovani (-532.000 unità) e dei 35-49enni (-267.000) continua a contrapporsi la crescita degli occupati con almeno 50 anni (+214.000 unità). Prosegue - rileva l'Istat - la riduzione tendenziale dell'occupazione italiana (-581.000 unità), mentre si arresta la crescita di quella straniera (-4.000 unità). In confronto al secondo trimestre 2012, tuttavia, il tasso di occupazione degli stranieri segnala una riduzione di 3,5 punti percentuali a fronte di un calo di 1,2 punti di quello degli italiani. Il calo dell'occupazione si concentra nell'industria in senso stretto (-2,4% con 111.000 posti in meno e nelle costruzioni (-12,7% con 230.000 posti in meno). Per il secondo trimestre consecutivo, e a ritmi più sostenuti, l'occupazione si riduce anche nel terziario (-1,0%, pari a -154.000 unità). Non si arresta il calo degli occupati a tempo pieno (-3,4%, pari a -644.000 unità rispetto al secondo trimestre 2012), che in quasi metà dei casi riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-2,5%, pari a -312.000 unità). Gli occupati a tempo parziale aumentano in misura minore rispetto al recente passato (1,5%, pari a +59.000 unità). E la crescita - spiega l'Istat - riguarda esclusivamente il part time involontario. Per il secondo trimestre consecutivo, e con maggiore intensità - spiega infine l'Istat - cala il lavoro a termine (-7,2%, pari a -177.000 unità), cui si accompagna la nuova diminuzione dei collaboratori (-7,0%, pari a -32.000 unità).
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