Imu e Service tax, se cade il governo è rischio caos

Imu e Service tax, se cade il governo è rischio caos
di Michele Di Branco
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Giovedì 5 Settembre 2013, 08:20 - Ultimo aggiornamento: 16:52
ROMA Se il governo Letta cade, la sola riforma al riparo da rischi l’abolizione della prima rata dell’Imu (gi cancellata con una copertura di 2 miliardi di euro ). Mentre le seconda, soppressa anch’essa pochi giorni fa (ma ancora si cercano, tra le polemiche di maggioranza, i 2,4 miliardi che servono), torna in grande stile. Va da sé che, in assenza di interventi, la contestatissima tassa sugli immobili resterà in vita anche dopo congelando l’arrivo della Service Tax prevista per il 2014. Con la conseguenza che pure la Tarsu, destinata alla scomparsa, manterrà la sua efficacia fino a nuovo ordine. Insomma è il fisco il settore a maggiore rischio caos con la crisi.



Anche se non vanno dimenticati i provvedimenti su Cassa integrazione, esodati, precari della Pa, pensioni d’oro (da tagliare) e bollette elettriche (da ridurre) che con l’interruzione traumatica dell’esecutivo bipartizan potrebbero finire su un binario morto. Una certezza è che l’Iva, il cui aumento dal 21 al 22% era stato sospeso a luglio, salirebbe a partire da ottobre in quanto una clausola di salvaguardia prevede che senza copertura (occorre 1 miliardo) il ritocco diventa automatico come impone Bruxelles. Un eventuale governo in carica, ma solo per gli affari ordinari, potrebbe comunque intervenire via decreto. Ma certo è che la situazione sarebbe assolutamente caotica.



LA POSTA IN GIOCO

Il primo impegno politico al quale il Governo Letta deve dar seguito è infatti quello di cancellare la seconda rata dell'Imu sulla prima casa. Con un esecutivo in vita solo per il disbrigo dell’amministrazione corrente sarebbe impossibile tradurla in realtà. Non solo: dal decreto Imu-2 (il primo era quello che ha fatto slittare la rata di giugno) è saltata una norma di peso che era invece comparsa nelle bozze: la detraibilità per i capannoni industriali (poco più di 1 miliardo) e anche su questo c'è l'impegno del Governo a recuperare la materia al più tardi con la Legge di Stabilità. Legge che potrebbe essere varata in piena fase di esercizio provvisorio: difficile immaginare una soluzione positiva anche di questo dossier. Poi, come noto, lo step successivo è quello della definizione della Service Tax e del rapporto che questa dovrà anche avere con la nuova Tares. Il governo ha infatti affidato ai Comuni il compito di applicare la nuova tassa sui rifiuti ponendo però con l'ultimo decreto alcuni paletti nazionali.



Senza governo chi fisserà questi paletti? Occorre ricordare che se il decreto Imu va a fondo, trascina con se anche provvedimenti come l’esenzione dell’imposta sulle case invendute e l’abbassamento della cedolare secca dal 19 al 15% per i contratti di locazione a canone concordato. Tra le conseguenze spiacevoli, la messa a rischio del pacchetto di rimborsi della Pa nei confronti delle aziende. Al piatto da 40 miliardi per il biennio 2013-2014 (che non corre alcun pericolo), il governo progetta di aggiungere (tramite emissione di debito pubblico) altri 10 miliardi di euro. Il proposito si farebbe difficile da mantenere. Ansia, infine, per 60 mila precari dello Stato che il governo intende regolarizzare attraverso concorsi con una riserva del 50% dei posti a loro disposizione.
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