Visco: contrazione economica è alla fine
ma l'instabilità politica frena la ripresa

Ignazio Visco
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Martedì 10 Settembre 2013, 09:58 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 09:01

ROMA - I recenti indicatori mostrano un graduale miglioramento dell'economia - ha detto oggi il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, al Council of Councils Regional Conference - I segnali dicono che la contrazione dell'economia sta arrivando al termine. Il calo della produzione dovrebbe fermarsi nei prossimi mesi, ma i rischi al ribasso di questo scenario sono accresciuti dalle preoccupazioni degli investitori per la possibile instabilità politica. In Italia la recessione è stata più lunga e più profonda che nella maggior parte di altri Paesi. La produzione dello scorso anno è stata di quasi il 7% inferiore rispetto al 2007. Nella prima metà del 2013 il Pil è di nuovo diminuito, ma a un tasso più lento, con le esportazioni che continuano a fornire il maggiore stimolo».

«Stretta dei conti per evitare il peggio». L'aggiustamento di bilancio è stato indispensabile nei Paesi economicamente più fragili, tra cui l'Italia - ha detto il governatore - per evitare il rischio di perdere accesso al mercato, cosa che avrebbe fatto precipitare la crisi. Gli effetti negativi di breve periodo sull'economia erano il prezzo pagato per evitare conseguenze più serie».

«Azione continua di vigilanza». La Banca d'Italia non abbasserà l'azione di vigilanza sul sistema del credito - ha detto Visco - e monitorerà da vicino l'attuazione delle misure correttive che verranno richieste alle banche, convinta che i timori del mercato saranno calmati. Ogni mancanza di capitale che emergerà dovrà essere coperta attraverso appropriate azioni entro il perimetro delle decisioni delle banche e con il ricorso al mercato».

Visco: banche medio-piccole in difficoltà. «La lunga recessione e la crisi dei debiti sovrano - ha detto Visco - stanno pesando sulle banche italiane che avevano mostrato «una buona capacità di resistenza e serie difficoltà principalmente colpiscono un pugno di istituti di medie e piccole dimensioni».

«La Bce consideri i rigidi criteri italiani». «Le banche italiane soffrono, nel confronto internazionale, dei criteri più rigidi nel classificare i crediti come deteriorati (incagli più sofferenze) - ha ricordato Visco - Non si tratta di suggerire un rilassamento dei criteri italiani, che sono peraltro in linea con quelli suggeriti dall'Eba, ma la prossima revisione degli attivi che compierà la Bce sull'intero sistema bancario europeo dovrà tenerne conto».

«Episodi illeciti nelle banche circoscritti». «Gli episodi illeciti che hanno colpito alcune banche italiane - ha detto Visco - sono rilevanti ma circoscritti».

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