G20, Letta: sia il summit della fine della crisi

Enrico Letta
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Giovedì 5 Settembre 2013, 14:59 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 08:14
ROMA - La riunione di San Pietroburgo passi alla Storia come il G20 della fine della crisi, dove non si parla pi solo di salvataggi ma di crescita e sviluppo. Lo ha detto il premier Enrico Letta al G20, spiegando di aver spinto il presidente russo Vladimir Putin a guidare il summit verso «risultati pieni e non parziali».



L'Italia. «È il primo G20 che si svolge senza che l'Italia sia il sorvegliato speciale, per me è fonte di grande soddisfazione e vorrei che tutti in Italia ne fossero consapevoli e convinti di quanto questo sia un fatto importante», ha aggiunto Letta. «Ci sono talmente tanti obiettivi da raggiungere in queste 24 ore» al G20 che «farei danno dell'Italia se mi deconcentrassi da questi obiettivi», ha quindi risposto a una domanda sull'eventualità di una crisi di governo.



La Siria. «Bisogna prendere sul serio la lettera del Papa» che ha scritto ai leader del G20 appellandosi a evitare massacri in Siria: «sono cose importanti che vanno prese sul serio», ha aggiunto il premier dopo l'incontro bilaterale con Putin. Il G20 è «l'ultima occasione perché sulla Siria si trovino soluzioni negoziate e politiche». Difficile tuttavia che gli Usa rinuncino a un intervento: Obama, «spiegherà agli alleati e ai partner nel G20 la sua posizione sulla Siria ed esplorerà quale tipo di sostegno politico e diplomatico essi possano dare ai nostri sforzi di ritenere il regime siriano responsabile», ha fatto sapere la Casa Bianca.



Gelo tra Putin e Obama. Evidente freddezza tra Putin e Obama poco prima dell'inizio dei lavori del G20. Nella grande sala del summit, i due si sono tenuti debitamente a distanza: il leader del Cremlino, padrone di casa, si è messo quasi subito a sedere con aria impaziente per dirigere la sessione, mentre molti ospiti indugiavano. Tra questi lo stesso presidente americano, che si è intrattenuto con la presidente sudcoreana prima di andare a chiacchierare con il premier italiano Enrico Letta e quello britannico David Cameron. Obama è stato tra gli ultimi a sedersi intorno al tavolo rotondo, non distante da Putin: a separarli solo il presidente indonesiano e il ministro degli Esteri australiano. Letta ha preso posto invece tra Cameron e il presidente del Consiglio europeo Hernan Van Rompuy. La direttrice generale del Fmi Lagarde non ha esitato a scattare una foto ricordo con il suo iPhone.
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