Esuberi Tnt Express

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Sabato 15 Giugno 2013, 12:09
Spett.le Redazione de Il Messaggero, come molti di voi avranno sicuramente appreso da alcune testate giornalistiche, proprio mentre in Parlamento si riferisce - ad aula vuota - sulla morte del capitano dei bersaglieri ucciso durante una missione di pace, proprio mentre sempre i nostri governanti discutono sull’aumento dell’IVA e sul lavoro ai giovani, proprio in questi giorni si sta consumando l’ennesimo dramma del licenziamento collettivo.



La TNT Express ha infatti annunciato la messa in mobilità di 854 esuberi: 854 persone, circa 854 famiglie che non avranno soldi da spendere se non per mangiare e anche in modo parsimonioso, se si vuole arrivare a fine mese con dignità senza avere la paura di ritrovarsi utenze staccate per morosità….



Sono la moglie di uno dei dipendenti in esubero, grazie a Dio c’è il mio stipendio, ma che speranze ha mio marito – che ha più di 50 anni – di ricollocarsi? Cosa diremo ai nostri figli quando ci chiederanno qualcosa in più del piatto di pasta?



Ci sono stati anni in cui mio marito, non usciva dall’ufficio se non era partito l’ultimo camion (e parliamo delle 2 di notte), ci sono stati anni in cui mio marito apriva la filiale alle 5 del mattino, alzandosi ogni santo giorno alle 4 meno un quarto, ci sono stati anni (gli ultimi) in cui l’Azienda gli ha chiesto di dare il massimo nel settore commerciale e lui, conscio della sua professionalità e del senso del dovere verso l’azienda e verso la propria famiglia, ha continuato imperterrito e indefesso, certo di poter arrivare ad una pensione decorosa.



E invece, all’improvviso, ci è crollato il mondo addosso. Per fortuna non abbiamo un mutuo o un affitto da pagare, ma qui non si tratta solo di soldi: hanno leso la dignità di un uomo e di altre 853 persone che, come lui, si sono sacrificati per rendere la TNT Express quello che è oggi. Perché se l’azienda è cresciuta, è proprio grazie al lavoro indefesso di ognuno di loro che spesso sono tornati a casa in piena notte, hanno lavorato durante le festività e hanno avuto le ferie spezzate per ragioni aziendali.



Ma tutto questo alla TNT Express non importa. Dicono di aver intrapreso da tempo delle misure atte a risanare il bilancio ma che, purtroppo, non sono state sufficienti per scongiurare questi licenziamenti di massa. Mi chiedo come mai non hanno pensato al contratto di solidarietà – tanto per fare un esempio – oppure al decurtamento dello stipendio per i manager come hanno fatto in Alitalia. E invece no: hanno preferito continuare a mantenere i loro privilegi e mandare a casa della povera gente, tanto il problema non è loro (oppure ci sono altri progetti futuri che al momento non dicono…).



Sono costretta a farmi vedere fiduciosa e sempre sorridente da mio marito, per sostenerlo in questo difficile momento (guai a deprimersi! Tra l’altro non servirebbe a nulla…), ma non vi nascondo che sono terribilmente sfiduciata riguardo al futuro che ci attende, non solo come famiglia, ma anche come italiani. Lo Stato ha abbandonato tutti: imprese e privati cittadini e se non trovano al più presto delle soluzioni, credo proprio che faremo la fine della Grecia e dell’Argentina…



Vorrei che questo mio sfogo non rimanga isolato, mi piace pensare di essere stata la voce di tutti i colleghi di mio marito e delle loro famiglie disgraziatamente tutti coinvolti in questi licenziamenti collettivi, e che questa mia voce giunga nei palazzi del potere affinché possano porre rimedio a questa drammatica situazione.



Ringrazio la Redazione de Il Messaggero per lo spazio e l’attenzione che vorrà dedicarmi, sperando in tempi migliori.



Lettera firmata