Il Twishing, che si concreta in furti d’identità compiuti attraverso la comunicazione mediata da Twitter, implica dunque l’uso di procedure atte a trafugare informazioni riservate, come per esempio il nome e una password di una vittima per mezzo di messaggi scambiati tramite Twitter.
Il Twisher in sostanza lancia un’esca, chiamata bait, inviando un messaggio con cui invita la sua preda ad effettuare il log in, procedura di registrazione, per l’accesso ad un sito Web e aspetta che ingenui utenti, ignari della truffa che si sta compiendo a loro insaputa, “abbocchino”, rivelando dati che successivamente lo stesso cybercriminal sfrutterà per violare sistemi protetti e ottenere illecitamente profitti.
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