Marino trionfa a Roma: la capitale guida morale per il Paese. Alemanno: ora opposizione seria

Ignazio Marino
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Lunedì 10 Giugno 2013, 14:22 - Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 09:15

ROMA - Ignazio Marino il nuovo sindaco di Roma. Il candidato del centrosinistra ha trionfato al ballottaggio conquistando il 63,93% dei voti, mentre il sindaco uscente Gianni Alemanno si è fermato al 36,07%. Il centrodestra, che arretra in tutta Italia, perde dunque la capitale. Quella presa dal chirurgo del Pd è la percentuale più alta da quando esiste l'elezione diretta del sindaco, anche se in assoluto il numero di voti raccolto da Marino (664.490 contro i 374.883 di Alemanno) è il più basso degli ultimi vent'anni.

Crolla l'affluenza: è andato a votare meno di un romano su due. I votanti al ballottaggio sono stati infatti il 45,06%, contro il 52,8% del primo turno e il 63% del ballottaggio del 2008.

«Sono emozionato perché mi rendo conto della responsabilità che la città mi consegna». Queste le prime parole del neo sindaco di Roma parlando al tempio di Adriano in piazza di Pietra dopo il trionfo al ballottaggio. «Questa sera, in questa città il centrosinistra vince», ha aggiunto. «Spero nei prossimi anni Roma possa essere orgogliosa di me», ha proseguito. «Ognuno può partecipare alla rinascita di questa città. Io ci credo veramente».

«Credo in una città che non si dimentica chi è rimasto un passo indietro, che non dimentica la solidarietà: un valore del centrosinistra che ora ha vinto. Ognuno di noi è cittadino di Roma, io ci credo veramente», ha sottolineato ancora Marino. «Da oggi dobbiamo lavorare non sulla base delle ideologie ma sulla base della idealità».

«Roma è la capitale: da qui dobbiamo rilanciare un ruolo di guida morale per il paese», ha osservato ancora il neo sindaco. «Dobbiamo tornare a coinvolgere chi non ha votato e convincerli che politica non è poltrone ma servizio», ha aggiunto.

«Sento una grande responsabilità per i romani e le romane che non si sono recati alle urne a causa delle disillusione nei confronti della classe dirigenti. Arriveremo al nostro obiettivo solo raggiunegendo quelle persone che sono convinte che la politca non sa fare, noi dobbiamo dimostrare che politica è servizio per le città», ha poi dichiarato.

«Questa sera io non vado in Campidoglio, è il palazzo che rappresenta la Capitale del nostro Paese, ha una sua sacralità e i cambi di consegne devono avvenire in maniera formale come quel palazzo e quella storia meritano», ha poi detto Marino riferendosi a quanto accaduto 4 anni fa con la vittoria del centrodestra.

Alemanno si arrende e si congratula con Marino. Il sindaco uscente ha telefonato a Marino per fargli le congratulazioni e ha detto di essersi messo a disposizione per un ordinato passaggio delle consegne. «Ho telefonato a Marino. Avrò massima lealtà istituzionale, il risultato è netto ma c'èstata una bassa affluenza», ha detto Alemanno nel corso di una conferenza stampa.

«Faremo una riflessione molto forte e profonda e faremo un'opposizione seria e non distruttiva come quella che ho subito io nel mio mandato», ha aggiunto il sindaco uscente. «Lo faremo - ha continuato - avendo davanti a noi un unico interesse e cioè quello della città di Roma colpita dalla crisi economica». «Accettiamo la sconfitta ma avvertiamo che non abbiamo nessuna intenzione di sparire da questa citta», ha proseguito il sindaco uscente.

«Il primo dato è fare e costruire. Noi abbiamo fatto molto, ma non è bastato per aggregare le persone. Nessuno ha colpa, me le prendo tutte quante io», ha poi aggiunto Alemanno.

«Mi pare evidente che abbia vinto Marino», aveva dichiarato subito dopo la chiusura dei seggi il senatore del Pdl e coordinatore del comitato elettorale «Alemanno sindaco», Andrea Augello, commentando i primi instant poll che davano Marino in largo vantaggio.

«Marino è il nuovo sindaco di Roma: una buonissima notizia per la città - dichiara, in una nota, Walter Veltroni ex sindaco di Roma ed esponente del Pd - Il voto dei romani chiude finalmente un quinquennio di incuria e di errori che Alemanno e la sua giunta hanno prodotto per incapacità, per scarso amore e per perseguire interessi personali. Ora Marino e l'amministrazione che guiderà sapranno far riprendere alla Capitale un cammino di cambiamento, di sviluppo, di attenzione all'ambiente e di modernizzazione: quel lavoro che dalla metà degli anni Novanta ha trasformato Roma. Faccio al nuovo sindaco i miei più vivi complimenti e, prima di tutto da cittadino romano, sosterrò il suo impegno nell'interesse della capitale. Ignazio farà il mestiere più bello del mondo: restituisca quel senso di comunità che la città rischia di smarrire».

Non ci ha messo molto Alemanno a capire che i primi istant poll sui risultati del ballottaggio sarebbero stati confermati e che la partita della riconferma era praticamente persa: una forbice di venti punti era pressoché irrecuperabile. Tant'è che prima delle 15.15 - i primi Istant poll sono appena stati proiettati nelle dirette televisive - il coordinatore del comitato elettorale di Alemanno è sceso nella sala aperta anche alla stampa, oltre che ai supporters della coalizione di centro destra, e ha dichiarato: «Mi pare evidente che abbia vinto Marino».

Altri esponenti del Pdl subito dopo frenano. «Credo che la frase di Augello sia stata interpretata male, dobbiamo comunque aspettare i dati reali, sappiamo quanti casini abbiano combinato in passato gli instant poll», dice Luciano Ciocchetti, esponente della Lista civica Alemanno e vice sindaco in pectore. Anche Gianluigi De Palo ci va cauto e poco dopo le 15.30 dichiara: «È bene andarci molto cauti, teniamo presente che si tratta di un instant poll». Lo stesso Augello, poco dopo raddrizza il tiro: «Aspettiamo i dati definitivi e semmai sarà il sindaco a fare una dichiarazione».

Ma è lo stesso Alemanno - che ben da prima della chiusura dei seggi si era raccolto con la sua famiglia al

comitato elettorale - a tardare molto ad ammettere la sconfitta. Alle 16.10 scende dai suoi - accolto dagli applausi - e annuncia: «Ho appena chiamato Marino». Il Campisoglio è perso.