Alzetta «incandidabile» fuori dal Campidoglio, Sel protesta: «Annullata volontà dei cittadini»

Andrea Alzetta
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Mercoledì 12 Giugno 2013, 19:49 - Ultimo aggiornamento: 20:00
ROMA - Andrea Alzetta fuori dall'aula Giulio Cesare per incandidabilit accertata. Lo ha stabilito l'ufficio elettorale centrale che ha proclamato il nuovo consiglio comunale.



Alzetta che risultava il quarto dei quattro eletti di Sel è stato dichiarato «non proclamabile» a causa di una condanna del 1996. In Campidoglio entra dunque Imma Battaglia.



«Sono sospesi di diritto dalle cariche.... coloro che sono stati condannati con sentenza definitiva ad una pena non inferiore a due anni di reclusione per delitto non colposo», recita l'art. 10 lettera E del decreto legislativo 235/2012 che ha così di fatto dichiarato «non proclamabile» Alzetta. Oltre al citato art.10, il verbale dell'ufficio elettorale centrale cita anche l'art 12 dello stesso decreto legislativo che al comma 4 recita: «Qualora la condizione di incandidabilità sopravvenga o sia accertata successivamente alle operazioni di cui al comma 2, la condizione stessa viene rilevata, ai fini della mancata proclamazione, dall'ufficio preposto alle operazioni di proclamazione degli eletti».



«Farò ricorso. I miei avvocati studieranno le carte e prepareranno le contromosse. Curioso che sia proprio io ad essere dichiarato ineleggibile mentre i vari Berlusconi, Cosentino e Dell'Utri non lo sono», commenta Alzetta. «Sono stato dichiarato ineleggibile per una condanna penale a due anni che divenne definitiva nel 96 - prosegue - Mi chiedo come mai cinque anni fa sia stato eletto è perché non se ne siano accorti allora. Domani farò una conferenza stampa su tutta questa vicenda che trovo assurda e spiegherò le mie ragioni».



«Per un provvedimento legislativo nazionale ingiusto, Andrea Alzetta, dopo esser stato eletto dai cittadini con regole democratiche, non potrà far parte dell'assemblea capitolina per fatti avvenuti molto tempo fa e nel corso di una manifestazione di piazza. Si tratta di una legge ingiusta perché porta ad escludere dalle istituzioni alcuni protagonisti delle lotte sociali per reati che non possono destare allarme e che non vanno confusi con fattispecie più gravi come la corruzione e la concussione. Non ha senso, inoltre, l'esclusione perpetua dalle cariche pubbliche per reati commessi molti anni fa. Così si condannano gli individui a una marginalizzazione infinita e immotivata. Colgo dunque l'occasione per esprimere la mia vicinanza ad Andrea». È quanto dichiara in una nota Luigi Nieri, neo consigliere di Sinistra Ecologia Libertà.



«Ho sentito telefonicamente il collega Andrea Alzetta, compagno di lotte in questi ultimi cinque anni di opposizione ad Alemanno, in merito alla sua esclusione dal Consiglio comunale. Gli ho espresso tutta la mia solidarietà e vicinanza politica e umana, poiché tutto ciò ha dell'incredibile: si colpisce un Consigliere comunale e si fa finta di niente su altri deputati e senatori (la lista sarebbe assai lunga). Non ci può essere un'Italia con due pesi e due misure. Mi auguro perciò che la questione si risolva al più presto e nel migliore dei modi», dichiara Maria Gemma Azuni, anche lei eletta consigliere comunale di Sel.



«È assurda l'esclusione di Andrea Alzetta dall'Assemblea Capitolina per un reato di più di vent'anni fa. Alzetta è stato democraticamente eletto dai cittadini, che hanno riconosciuto il suo impegno in molte vertenze fondamentali per la città di Roma, come quella che riguarda il dramma dell'emergenza abitativa. Il ricorso contro questo atto è inevitabile e faremo di tutto affinchè la scelta elettorale di migliaia di persone non venga annullata. Esprimo piena vicinanza e solidarietà ad Andrea». È quanto dichiara, in una nota, Gianluca Peciola neo eletto consigliere di Sinistra Ecologia e

Libertà in Assemblea capitolina.



«Più che un’interpretazione giuridica arcigna di un recente decreto legislativo, la mancata proclamazione del consigliere Alzetta ha tutta l’aria di essere una ritorsione politica», sottolinea Sandro Medici, di Repubblica Romana. “Non è un rigurgito burocratico-amministrativo, tanto zelante quanto tardivo – insiste – è una vicenda che puzza di rappresaglia contro i movimenti per il diritto alla casa. Com’è possibile interdire solo oggi, a elezione avvenuta, l’ingresso a un

consigliere che per legge allora non avrebbe potuto neanche candidarsi, e che per di più nei cinque anni precedenti ha ricoperto quello stesso ruolo, senza che nessuno abbia ritenuto di sollevare alcunché? – si chiede Medici. In un paese pieno di incandidabili, di pluricondannati che transitano in lungo e in largo nelle assemblee elettive, dal parlamento ai vari consigli regionali e comunali – conclude Medici – il fatto che proprio uno come Alzetta venga escluso dall’aula Giulio Cesare segnala esplicitamente quanto ingiusta e degradata sia la politica italiana».