Trent'anni di carcere e un anno di isolamento notturno. E' scampato all'ergastolo solo per la scelta del rito abbreviato l'assassino protagonista di uno dei...
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I FOGLIETTI
Alla poveretta così non era rimasto che allertare un conoscente sperando che fosse solo una menzogna. Dalla porta finestra della cucina al pian terreno invece si poteva scorgere il corpo di Natalia riverso sul pavimento, evidentemente morta, «in una pozza di sangue». Su due foglietti scritti a mano poi il movente del delitto: «Mia moglie mi tradiva» ha scritto il moldavo, «Lo stesso uomo poi andava anche con mia cognata. Fino all'ultimo giorno devono pagare. Mentre loro si divertivano io sopportavo. E ci sono anche altre cose da spiegare. Adesso non ho tempo». Firmato: «Ultime parole di Addio». Ghenadie Gondea, però, invece di farla finita, quei due foglietti li ha consegnati direttamente ai poliziotti che ha atteso sotto casa, al civico 43 di via Sinopoli. «Ecco ho scritto tutto qui perché l'ho uccisa» ha detto. Poco prima invece si era raccomandato di evitare di chiamare l'ambulanza: «Non è necessaria».
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Il Messaggero