È un’invenzione per regalare un po’ di magia ai bambini, eppure qualcosa di vero c’è. E l’università di Oxford lo conferma: gli...
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Santa Claus, infatti, è ispirato ad un personaggio realmente esistito: si tratta di Nicola Myra (più conosciuto come San Nicola di Bari proprio venne adottato dalla città come suo patrono.), un vescovo vissuto nel IV secolo d. C. nella zona dell’attuale Demre (Turchia). Era un ricco dai capelli bianchi molto generoso con la comunità: questa aura di altruismo non si è sbiadita nei secoli e ha fatto del Santo uno dei più venerati del mondo cristiano. Si racconta che morì perseguitato dall’imperatore Diocleziano ma soltanto nel 1087 i suoi resti vennero riesumati da alcuni mercanti italiani e portati a Bari dove, ancora, sono sistemati nella cripta sotto l’altare della Basilica di San Nicola.
Ma altre reliquie attribuite al Santo si trovano in altri angoli del mondo, da Venezia agli Stati Uniti passando per alcune collezioni private. I ricercatori inglesi, adesso, hanno sottoposto il frammento rinvenuto al radiocarbonio e stabilito che i resti risalirebbero al IV secolo d. C., proprio il periodo in cui sarebbe vissuto il Santo. «Molte delle reliquie che studiamo finiscono per risalire a periodi storici successivi rispetto a ciò che suggeriscono gli attestati storici. Questo frammento di osso, al contrario, ci dice che potremmo davvero essere di fronte ai resti di San Nicola», ha detto Tom Higham, direttore del Oxford Relics Cluster all'Advanced Studies Center del Keble College. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero