Roma, sulla chiesa di Sant'Agnese a piazza Navona spunta il gazebo con stufa

(Foto FRANCESCO TOIATI)
Alla faccia del decoro. Chissà cosa ne avrebbe pensato Francesco Borromini, genio del barocco autore della straordinaria chiesa di Sant'Agnese in Agone a piazza Navona...

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Alla faccia del decoro. Chissà cosa ne avrebbe pensato Francesco Borromini, genio del barocco autore della straordinaria chiesa di Sant'Agnese in Agone a piazza Navona che si ritrova incoronata con un gazebo bianco con tanto di stufa a fungo sul tetto. Avrebbe fatto bene davvero il Bernini a far alzare il trepidante braccio alla statua del Rio de la Plata nella sua Fontana dei Fiumi, al cospetto dellobrobrio della facciata della chiesa. La leggendaria competizione tra i due artisti del Seicento romano calzerebbe a pennello in queste ore, visto la bizzarra situazione di una piazza gioiello che sembra non avere pace in queste festività natalizie. Che sia un'altra trovata per attendere la Befana? Gazebo ristorante? O terrazza d'inverno di un B&B? La risposta è attesa dalla polizia municipale di cui si attendono le verifiche.


Dopo le polemiche per i banchetti che ogni Natale, da sempre, invadono la piazza e quest'anno, per volere dell'amministrazione comunale, sono diventati solo una manciata, sulla chiesa che domina la piazza, di fronte alla fontana dei Fiumi, è comparso un gazebo bianco con tanto di stufa a fungo. Basta alzare gli occhi verso la cupola della chiesa, progettata nel 1652 da Girolamo Rainaldi in stile barocco, committente Innocenzo X Pamphili, che negli anni 1653-1657 Francesco Borromini modificò ideando la facciata concava per dare più risalto alla cupola, per vedere spuntare tra i due campanili della chiesa il gazebo bianco e la stufa a fungo. La terrazza sulla piazza è un luogo che offre una vista splendida ed è qui che da qualche anno un ristorante esclusivo dispone i suoi tavoli all'aperto. Non contenti di poter sfruttare la location d'eccezione solo d'estate, quando i tavoli dalla piazza non si vedono, i proprietari del locale hanno pensato di creare un dehor anche d'inverno. Peccato che - secondo l'opinione di molti turisti - la soluzione deturpa la splendida facciata barocca del Borromini. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero