Roma, studenti tutor della legalità, premi per merito dalla Luiss

Roma, studenti tutor della legalità, premi per merito dalla Luiss
Un progetto per diffondere la cultura della legalità nelle scuole ha messo ieri allo stesso tavolo un parterre che andava dal vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, al...

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Un progetto per diffondere la cultura della legalità nelle scuole ha messo ieri allo stesso tavolo un parterre che andava dal vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, al rettore della Luiss Paola Severino, al generale dei carabinieri Tullio Del Sette. L'iniziativa, contestuale alla consegna delle borse finanziate dall'associazione Amici della Luiss, include un protocollo di cooperazione tra Anac, ministero dell'Istruzione, Csm, Dna e coinvolgerà 60 studenti universitari che faranno i «tutor della legalità» in 21 scuole, una per regione. A partire da febbraio 2018, condurranno incontri su legalità e lotta al crimine. «Siamo in un'epoca in cui l'esercizio del potere e dell'arbitrio si estende e quello della legalità sembra attenuarsi. Anche per questo, l'alleanza tra scuola, università, magistratura e forze dell'ordine può e deve funzionare di più», ha spiegato il vicepresidente del Csm, Legnini.


IL PREMIO
«I nostri studenti, - ha detto Paola Severino, rettore della Luiss - hanno accolto con grandissimo entusiasmo questa iniziativa. Avranno l'occasione di riflettere sui concetti di cittadinanza attiva, giustizia e responsabilità individuale, acquisire consapevolezza su come promuovere i cambiamenti sociali attraverso azioni concrete e costruire con gli allievi delle scuole una cultura della legalità». Il rettore, che ha anche consegnato ai dottorandi più meritevoli le borse di studio dell'associazione Amici della Luiss, ha spiegato che uno degli obiettivi dell'università romana è sostenere gli studenti meritevoli al di là del reddito nel corso di tutta la loro carriera. A consegnare i riconoscimenti, anche il vicepresidente dell'associazione, Stefano Lucchini, in rappresentanza del presidente, Francesco Gaetano Caltagirone: «Dalla nascita del riconoscimento, l'associazione ha già riconosciuto 130 borse di studio per ricercatori in scienze economiche e sociali», ha spiegato Lucchini. «Merito e legalità sono valori collegati tra loro. Questa università si impegna a dare il segno che, nella legalità, chi vale viene sostenuto al di là del reddito», ha aggiunto Paola Severino.

IL PROGETTO
Non è la prima volta che la Luiss promuove iniziative di questo genere. All'inizio del 2017, la stessa Severino aveva lanciato un primo progetto con gli studenti come tutor della legalità, del quale quello di ieri sembra una logica continuazione e ampliamento, con scuole selezionate in tutta Italia, molte delle quali avevano inviato una rappresentanza nell'aula magna dell'università. Nel corso del 2018 parteciperanno a laboratori e incontri con i protagonisti della lotta alla corruzione e alla mafia. «Il coinvolgimento dei giovani per i giovani nel segno della legalità - ha dichiarato in un messaggio la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli - è il valore aggiunto di questo progetto che mira a diffondere tra le nuove generazioni i valori della solidarietà, della responsabilità sociale, del rispetto, dell'uguaglianza. Un'iniziativa come questa richiama i ragazzi al protagonismo, dà loro fiducia e riconosce l'importanza della loro azione». Per Fedeli questo è un progetto «cruciale», visto che «il rispetto della legge è l'unica strada per un futuro di benessere condiviso e di uguaglianza».
Nel corso del convegno, il comandante dei carabinieri, Tullio del Sette, ha presentato un volume, «L'etica del carabiniere» che sarà distribuito in tutti i corsi di formazione delle reclute e «servirà come testo di riferimento sui nostri valori fondanti, tradotto anche in inglese» ha specificato il generale, che proprio in queste settimane ha dovuto fronteggiare più di una polemica sul comportamento di alcuni appartenenti all'Arma.

«La libertà non è un diritto negoziabile», ha quindi puntualizzato il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho: «l'omertà e l'indifferenza vanno sconfitte». «L'Italia - ha aggiunto Severino - è un paese di cui dobbiamo essere orgogliosi. Un paese che ha combattuto contro la mafia e il terrorismo rispondendo con democrazia agli assalti dell'illegalità».
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Il Messaggero