Dalla numerosa mole di conversazioni intercettate sarebbe emersa la volontà dei carabinieri indagati (e adesso imputati) di concordare una difesa "armonica"....
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Per l'investigatore «emerge in maniera oggettiva il timore che potessero essere intercettati» e comunque, nella conversazione marito-ex moglie, il carabiniere «cerca di ridimensionare tutto». Parlando tra loro poi i due cercando di concordare le versioni e parlano della necessità di «una difesa armonica». Poi, il ritorno alla questione del mancato fotosegnalamento di Cucchi nel momento successivo all'arresto. «Dagli atti trasmessi dal Comando provinciale dei carabinieri - ha detto Signoretti - emergono una serie di anomalie. Dal registro non compare il nome di Cucchi, ma osservando il documento controluce emerge il suo nome cancellato col bianchetto e che non era stato fotosegnalato perché 'soggetto che inveiva contro gli operantì». Il processo riprenderà il prossimo 1 marzo Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero