Super Green pass, ipotesi esercito per i controlli: verifiche a campione su bus e metro

I sindacati di Tpl e polizia: organici non adeguati per svolgere anche questo servizio

La nuova organizzazione dei controlli sul Green pass spetterà ancora una volta ai prefetti in base alle esigenze dei territori. Ma una cosa e certa: sarà un Natale...

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La nuova organizzazione dei controlli sul Green pass spetterà ancora una volta ai prefetti in base alle esigenze dei territori. Ma una cosa e certa: sarà un Natale blindato. Dai negozi ai ristoranti. Per far quadrare il cerchio si valuta l’ipotesi di allungare gli straordinari di polizia e carabinieri nel mese di dicembre. La strategia per le verifiche sul rispetto delle misure anti-Covid non sarà semplice, anche perché rende indispensabile uno stretto coordinamento tra il Viminale, enti locali e ministero dei Trasporti, vista l’introduzione dell’obbligo del lasciapassare (quello base) ora anche su bus, metropolitane e treni regionali.

 

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L’ORGANICO

La prima questione da affrontare sarà la gestione dell’organico di agenti a disposizione che ora è chiamato ad alzare i numeri degli accertamenti e forse, di conseguenza, anche quelli di multe e trasgressori: l’obiettivo è dare un segnale forte agli indecisi del vaccino o a chi pensa di poter aggirare le nuove regole. Anche se dal primo gennaio al 24 novembre le persone controllate sono state 28 milioni e 608mila, con 199.600 denunce, 2.700 locali chiusi provvisoriamente e 1.100 in via definitiva. Ma i numeri dovrebbero ancora crescere. Alla ministra Luciana Lamorgese è stato affidato il compito di definire un nuovo assetto nella macchina delle verifiche. Alcuni prefetti potrebbero avvalersi dell’eventuale coinvolgimento di uomini dell’esercito, come avvenuto in passato nell’ambito dell’utilizzo dei militari impegnati in “Strade sicure” (anche su questo tipo di scelta peseranno le indicazioni precise del Viminale, che al momento però ancora non la prevede), e resta da capire quali saranno i numeri degli uomini in campo. Il sindacato del Coisp si dice preoccupato «per il surplus di attività che graverà sulla polizia con il nuovo Super Green pass», sottolineando che «a fronte delle note carenze di organico, l’aumento dei controlli, che si aggiunge al carico di lavoro già esistente, rischia di creare grandi difficoltà operative» e per questo «sarebbe stato opportuno un confronto tra il governo e i sindacati di Polizia prima di varare il provvedimento».

 

 

BUS E METRO

Su bus, tram e metropolitane gli accertamenti saranno a campione, soprattutto da parte della polizia municipale all’uscita da mezzi e stazioni, ma l’Unione delle Province già annuncia la richiesta di un supporto da parte delle società di trasporto alle polizie locali. I controlli sono già un rebus. Ma i sindacati spingono affinché le verifiche vengano effettuate a terra, per esempio al momento dell’acquisto del titolo di viaggio, per non aggravare ulteriormente il lavoro svolto dal personale di bordo e favorire così il corretto svolgimento del servizio. Il governo non esclude però di ricorrere a un mix: si va verso un sistema di verifiche ibrido, con controlli a terra e sopra i mezzi. Con il contributo della polizia e del personale di sicurezza autorizzato. Anche in questo caso lo scoglio sono le risorse umane a disposizione. Anche in questo caso saranno i prefetti a stabilire, per quanto riguarda il trasporto pubblico locale, in quale percentuale debbano essere eseguite le verifiche. In programma nei prossimi giorni una serie di incontri, che coinvolgeranno anche i vettori, per arrivare a soluzioni condivise. Per quanto riguarda la metropolitana, si potrebbe aggiornare il meccanismo elettronico dei tornelli, in modo tale da renderlo capace di leggere il codice dei green pass con l’app VerificaC19, hanno fatto notare sempre i sindacati. I tempi, però, sono stretti. 

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