Città del Vaticano Il Papa ha avviato l’ennesima riforma. Anche questa complicatissima. Stavolta vuole mettere ordine al sistema universitario cattolico...
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La presentazione del progetto ambizioso è stata affidata al cardinale Versaldi. «La Santa Sede aderisce a Convenzioni e accordi internazionali attraverso i quali il sistema degli studi ecclesiastici entra in dialogo con la cultura accademica in generale». Con questa legge tutte le facoltà ecclesiastiche che conferiscono gradi sia canonici che civili dovranno osservare le prescrizioni della carta, rispettando le convenzioni bilaterali e multilaterali stipulate dalla Santa Sede con gli Stati.
E’ stato anche introdotto un articolo (il n. 32.) che far riferimento al compito degli Istituti verso i rifugiati e profughi. Il testo dice che la Facoltà deve provvedere “a determinare negli Statuti anche procedure per valutare le modalità di trattamento dei casi di rifugiati, profughi e persone in situazioni analoghe sprovvisti della regolare documentazione richiesta”.
VALUTAZIONE. Le università potranno essere aperte solo dopo la valutazione della apposita Agenzia per la Valutazione e la Promozione della qualità , creata nel settembre 2007 da Papa
Benedetto XVI, e che ora viene inserita nelle norme costituzionali.
CORSI ON-LINE. Si sfrutteranno le novità informatiche e telematiche per consentire una parte dello svolgimento dei corsi anche a distanza.
RIFUGIATI. Arrivano negli Statuti procedure per valutare le modalità di trattamento dei casi di rifugiati, profughi e persone in situazioni analoghe sprovvisti della regolare documentazione richiesta.
ACCORPAMENTI. Riguarderanno soprattutto gli atenei presenti a Roma per evitare "doppioni e falsa concorrenza".
SOSTENIBILITA’. Non sarà più possibile aprire università pontificie che non abbiano "risorse economiche sufficienti" o un "congruo numero di studenti".
CONFRONTO. Gli atenei della Chiesa si dovranno aprire al confronto interreligioso e anche al mondo laico.
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Il Messaggero