L'appello di Mattarella: il lavoro è la priorità della prossima legislatura

L'appello di Mattarella: il lavoro è la priorità della prossima legislatura
Sarà il primo messaggio di Capodanno a Camere sciolte. E' sufficiente questa constatazione per comprendere quale sarà l'impronta che Sergio Mattarella...

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Sarà il primo messaggio di Capodanno a Camere sciolte. E' sufficiente questa constatazione per comprendere quale sarà l'impronta che Sergio Mattarella darà all'atteso discorso radio-televisivo che stasera indirizzerà agli italiani. Il capo dello Stato - già attento per sua natura a non interferire in campi altrui - userà un supplemento di cautela per evitare che le sue parole, pronunciate quando è già cominciata una campagna elettorale che si annuncia assai aspra, possano essere travisate o strumentalizzate. Dunque nel testo, cui lo stesso Mattarella e i principali collaboratori hanno lavorato sino a stamane, sono stati accuratamente ponderati tutti i passaggi.

Lo spirito sarà rigorosamente istituzionale poiché Mattarella, fedele al principio secondo cui un Presidente della Repubblica anche se ha - come è giusto - proprie opinioni personali deve accantonarle nell'esercizio delle sue funzioni, eviterà qualsiasi affermazione che possa rappresentare un qualche giudizio sull'imminente sfida del 4 marzo.

LA CAUTELA
«Non vuole dettare l'agenda delle cose da fare», spiegano sul Colle per far comprendere la particolare cautela di questa occasione. Dunque: riserbo sui temi etici, forse anche sull'immigrazione. Insomma, ancora una volta prevarrà in Mattarella il ruolo dell'«arbitro imparziale» caratteristico di un settennato assai diverso dal precedente.

Certo: non mancherà un appello alla partecipazione popolare al voto di primavera con l'implicita affermazione che l'astensionismo si combatte efficacemente solo se le forze politiche si presenteranno al vaglio degli elettori con programmi «credibili» e non utopistici. Ma anche questo fa parte dell'impegno istituzionale del Presidente, come la prevedibile esortazione perché la sfida elettorale venga vissuta con serenità da tutti i contendenti come una normale scadenza democratica.

E' possibile che Mattarella voglia ripercorrere, almeno di passaggio, le vicende che alla fine dello scorso anno lo indussero a non sciogliere in anticipo il Parlamento (come alcuni gli chiedevano) dopo la bocciatura referendaria delle riforme costituzionali, ma non si spingerà in apprezzamenti di sorta sull'attività svolta negli ultimi mesi dal governo Gentiloni, guardandosi bene dall'entrare su un terreno ormai materia della campagna elettorale. Certo - entrando a reti tv unificate nelle case degli italiani - Mattarella non potrà non farsi partecipe delle ansie, delle preoccupazioni di tanti connazionali, di tante famiglie e non potrà eludere un tema che egli ha affrontato in quasi tutti i discorsi pubblici del 2017: quello del lavoro che manca soprattutto tra i giovani, della disoccupazione che imperversa soprattutto al Sud. E' un'emergenza che dovrà figurare al primo posto della futura legislatura proprio perché le condizioni dell'economia - dopo anni di crisi e di stagnazione - danno segni incoraggianti di ripresa.

I RICHIAMI
Non mancherà - c'è da esserne certi - anche un richiamo alla politica estera, ai temi europei e alla necessità di rilanciare su nuove basi l'integrazione e qualche accento di preoccupazione sulle crisi planetarie (Estremo e Medio Oriente) e sul fondamentalismo islamico che - anche se sconfitto sul terreno militare - continua a rappresentare una forte minaccia con le armi subdole del terrorismo.


Tutto lascia presumere, dunque, che il tono del messaggio presidenziale sarà particolarmente sobrio e misurato. Inizierà alle 20.30 in punto e durerà non più di 12-15 minuti e si svolgerà nello studio alla Vetrata dove abitualmente Mattarella riceve i capi di Stato stranieri e i rappresentanti dei partiti durante le consultazioni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero