Treglio: inquinamento, sequestrati
centrale a biomasse e sansificio

Treglio: inquinamento, sequestrati centrale a biomasse e sansificio
di Walter Berghella
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Venerdì 23 Gennaio 2015, 08:52 - Ultimo aggiornamento: 08:53
LANCIANO A due anni dall'avvio dell'indagine clamorosi sequestri a Treglio della centrale a biomasse da un megawatt e del vicino sansificio da sei megawatt. Indagati i rispettivi rappresentanti legali, Antonio e Enrico Vecere. Le accuse sono di violazione delle norme ambientali, inquinamento atmosferico con l'emissione di monossido di carbonio nella misura del triplo del dovuto, illecito smaltimento delle ceneri degli impianti energetici. Il provvedimento è stato firmato dal gip Francesco Marino, su richiesta del procuratore Francesco Menditto a seguito della superperizia depositata dalla task force di consulenti. Menditto: «Nessun allarmismo, è un’indagine su violazioni ambientali. Non ci sono elementi per parlare di danni alla salute. I sequestri devono produrre il rispetto delle regole con impianti che devono tornare regolari. Il procedimento è inattaccabile grazie al lavoro svolto dalla Finanza e dai periti». Le analisi sulle ceneri, dichiarate riutilizzabili per smaltirle a minor costo, hanno evidenziato più produzione rispetto al consentito e la presenza di altre sostanze. Ceneri finite in due discariche pugliesi, ora chiuse, e poi nel Teramano. «E’ grave l'autorizzazione data agli impianti da Regione e Arta», dice Alessandro Lanci, di Nuovosensocivico.
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