Sulmona, schianto sulla statale 17
muore un'insegnante di 54 anni

La vittima
di Patrizio Iavarone
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Martedì 6 Ottobre 2015, 09:56
SULMONA - L'impatto è stato spaventoso: le due auto sbalzate a diversi metri di distanza dal punto dell'incidente e la Volkswagen Vento su cui viaggiava la vittima praticamente tagliata a metà.





E' morta così, ieri sera, Marialuisa Esposito, 54 anni residente nella “terra di mezzo” tra Pettorano sul Gizio e Sulmona, in contrada Val Pescara dove si era trasferita con il marito, come tante famiglie sulmonesi che qui hanno costruito una villa. La donna verso le 18 di ieri si stava recando proprio a Sulmona, dove abita la sua famiglia d'origine e dove aveva tutti i suoi interessi, a partire dall'associazione “Lo specchio”, di cui era presidente.



LA DINAMICA - Imboccata via dei Chiusi, una piccola stradina di raccordo tra la sua abitazione e la statale 17, la donna aveva superato lo stop. E' a questo punto che una Alfa 156 con a bordo tre stranieri di nazionalità romena, che viaggiava in direzione Roccaraso probabilmente a velocità molto sostenuta, l'ha praticamente travolta. L'auto della donna si è accartocciata sul fianco sinistro, prima di finire la sua corsa contro il guardrail. Per estrarla dalle lamiere i vigili del fuoco hanno avuto qualche difficoltà: poi la corsa nel vicino ospedale Annunziata, dove Marialuisa Esposito è arrivata in condizioni disperate. Flebili segni di attività celebrale che si sono spenti definitivamente dopo pochi minuti. Per i tre romeni, invece, qualche frattura, ma nulla di particolarmente grave.



La polizia, intervenuta sul posto per i rilievi, sta ora cercando di capire a quale velocità viaggiasse l'Alfa 156, perché sul quel tratto di strada, sostanzialmente al termine di un lungo rettilineo, avrebbe dovuto essere agevole evitare l'impatto se l'auto avesse viaggiato nei limiti di velocità. Una strada comunque maledetta, dove qualche anno fa perse la vita un giovane e dove, proprio per ridurre la pericolosità, doveva essere realizzato un ponte di collegamento con contrada Val Pescara. Uno di quei cantieri finiti nel nulla.



Marialuisa Esposito era molto conosciuta a Sulmona e nel territorio: con la sua associazione “Lo specchio”, si occupava di sociale e soprattutto di cultura, organizzando mostre, visite guidate, gite culturali. L'ultima un mese fa per il “Porto Recanati Festival”, un happening tra informazione, religione e impegno sociale. Tre motori della sua instancabile attività di operatore culturale in una città che oggi piange l'ennesima tragedia sulla strada.
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