Ricostruzione L'Aquila
arrestato imprenditore

Ricostruzione L'Aquila arrestato imprenditore
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Martedì 17 Marzo 2015, 20:30 - Ultimo aggiornamento: 20:31
Un imprenditore impegnato negli appalti per la ricostruzione post terremoto a L'Aquila, Raffaele Cilindro, ritenuto dagli inquirenti vicino all'ex boss del clan dei Casalesi Michele Zagaria, è stato arrestato dai Ros nell'ambito di una inchiesta della Dda di Napoli (pm Sirignano e Giordano). L'imprenditore, 51 anni, originario di San Cipriano d'Aversa (Caserta), secondo gli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli avrebbe favorito la latitanza di Michele Zagaria, ex boss dell'omonima fazione del clan dei Casalesi. Contestualmente all'arresto i carabinieri del Ros hanno sequestrato anche beni per un valore di un milione e mezzo di euro. L'indagine è stata coordinata dalla DDA (procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli, sostituti Catello Maresca e Maurizio Giordano).

Raffaele Cilindro, compare già nel giugno scorso nell' inchiesta sulle infiltrazioni dei Casalesi negli appalti della ricostruzione privata all'Aquila. Non figurava comunque tra gli indagati. L'allora Gip, Billi, parlava di «lunga amicizia» e «comuni interessi» con Alfonso Di Tella, tra gli imprenditori arrestati all'epoca. In particolare, a Raffaele Cilindro, l'allora gip del tribunale dell'Aquila, Marco Billi, ha dedicato un intero capitolo dell'ordinanza di custodia cautelare che, nel giugno dello scorso anno, ha portato in carcere nell'ambito dell'inchiesta 'Dirty Job', la famiglia Di Tella, il capofamiglia Alfonso e i due figli, e altri imprenditori aquilani con l'accusa di infiltrazioni dei Casalesi nella ricostruzione privata. Billi parla di «lunga amicizia originata da comuni interessi nella gestione di società edili» tra Cilindro e Alfonso Di Tella. Da alcune intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate nel corso delle indagini dalla Guardia di Finanza, emergerebbe poi che i due si incontrarono all'Aquila: Cilindro - secondo le carte - chiese ad Alfonso Di Tella di essere coinvolto in appalti per la ricostruzione post-sisma del 6 aprile 2009, oltre ad avanzare richieste di danaro. Sempre sull'ordinanza si legge che l'imprenditore casertano aveva rapporti anche con il figlio di Alfonso, Domenico Di Tella, anche lui coinvolto nell' inchiesta aquilana.
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