Pescara, la moglie di Enrico Vanzina
salvata dai medici dell'ospedale

Pescara, la moglie di Enrico Vanzina salvata dai medici dell'ospedale
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Lunedì 24 Agosto 2015, 10:46 - Ultimo aggiornamento: 10:47
PESCARA - «Mia moglie è viva grazie ai medici dell’ospedale di Pescara ai quali va il mio ringraziamento». Per tre settimane ha tenuto tutto dentro di sè. Ieri lo sceneggiatore Enrico Vanzina ha trovato la forza di raccontare l’odissea di sua moglie nella rubrica “Che ci faccio io qui?” che cura per Il Messaggero nelle pagine della Cronaca di Roma. E’ la storia di un dramma vissuto in diretta lo scorso 3 agosto. Enrico Vanzina era stato invitato a Pescara da Licio Di Biase per parlare di Ennio Flaiano. Alla conferenza partecipò anche il sindaco Marco Alessandrini. Sedere a quel tavolo e dissertare sulla figura del grande scrittore e sceneggiatore pescarese sarà costato uno sforzo enorme al cineasta, considerato che nelle ore in cui si teneva la conferenza, all’Aurum, sua moglie era in ospedale per sottoporsi a un delicato quanto urgentissimo intervento chirurgico affidato al dottor Marco Basti, responsabile della Chirurgia 3. «Ero pieno di entusiasmo, felice di stare a Pescara, una città che mia moglie ed io adoriamo, una città allegra, simpatica, una piccola Rio de Janeiro sull’Adriatico, con il mare che fa parte della vita cittadina, scendi dal lavoro, traversi la strada, ti fai un bagno e poi ritorni in ufficio. Una vera meraviglia. Aggiungi che si mangia e si beve bene, quindi cosa puoi volere di più dalla vita? - ha scritto Vanzina -. E invece no, la vita è dispettosa, imprevedibile, talvolta addirittura crudele...».

La storia. Nel primo pomeriggio Vanzina va con la moglie al mare. Improvvisamente lei accusa un dolore alla bocca dello stomaco. Pensa a una congestione per una bevanda fredda, ma la cosa peggiora. «Lei si lamenta, si contorce - ha raccontato lo sceneggiatore -. Torniamo in albergo e chiamo un medico attraverso il mio amico sindaco, Marco Alessandrini. Il medico arriva. Pensa anche lui ad una banale colica estiva. Le fa una puntura. Niente. I dolori proseguono. Diventano lancinanti. Mia moglie inizia anche a vomitare. Lei è tedesca e non si lamenta mai. Ma adesso mi scongiura di fare qualcosa perché si sente morire...». Portata in ambulanza all’ospedale, le verrà diagnosticata una occlusione intestinale: «Se non la opero entro mezz’ora sua moglie rischia grosso» ha detto il primario a Vanzina.

Il finale è ancora nelle parole del cineasta: «E così entra in sala operatoria. Le viene tagliato un pezzo di intestino già in necrosi. Ma il resto fila liscio. Sono bravi a Pescara. Le salvano la vita. E quindi un grazie al dottor Massimo Basti che l’ha operata e al suo assistente Edoardo Liberatore. Due professionisti italiani seri e capaci. E grazie al personale dell’ospedale civile, tutti molto gentili e umani. E un grazie anche alle mie amiche Laura Giadresco e Anna Lena Menazzi Moretti per l’affetto». Il sindaco Alessandrini ha seguito la drammatica vicenda in diretta (e con lui Licio Di Biase) e ieri si è sentito sollevato leggendo quel racconto a lieto fine. Forse ringrazierà anche lui, prima o poi, quei validi medici pescaresi.
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