Calcioscommesse, oggi per Di Nicola
l'udienza di convalida dell'arresto

Il carcere di Venezia
di Stefano Dascoli
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Giovedì 21 Maggio 2015, 10:14 - Ultimo aggiornamento: 22 Maggio, 12:14
L'AQUILA - Oggi Ercole Di Nicola saprà se potrà uscire dalla casa circondariale di Venezia dove si trova in stato di fermo da domenica notte a seguito dell’inchiesta sul calcioscommesse. Alle 14, infatti, si terrà l’udienza di convalida. Il giudice dovrà decidere se confermare le misure cautelari e in che forma. Tutto ruota attorno al possibile pericolo di fuga, ravvisato già nell’ordinanza degli arresti. Se, per Di Nicola, sussisterà ancora, è chiaro che sarà più difficile immaginare un trasferimento ai domiciliari o addirittura una scarcerazione. Anche perché gli inquirenti ipotizzano persino il rischio di «scontri armati tra i due sottogruppi» oggetto dell’indagine. Si sono registrati, infatti, alcuni episodi violenti, estorsioni e sequestri, per rientrare in possesso del denaro investito nelle frodi. «Questa vicenda è ancora in atto e la probabilità che si verifichino atti di violenza ancor più gravi è altissima» è quanto hanno scritto gli inquirenti.



IL VIAGGIO - L’avvocato di Ercole Di Nicola, Libera D’Amelia, è arrivata nella serata di ieri a Venezia. Stamattina alle 8 proverà a interloquire con il suo assistito per capire la strategia da tenere nel corso dell’udienza. Ad esempio se rispondere o meno alle domande del giudice. «Come sta fisicamente e mentalmente? Ha fatto solo sapere che mi aspetta» ha detto ieri la D’Amelio. E’ evidente la volontà del dirigente di provare a chiarire il suo ruolo «direttivo e organizzativo» nell’ambito di quella che viene ritenuta una vera e propria associazione strutturata per truccare le partite e ottenere facili guadagni attraverso le scommesse.



IL CLIMA - La società, nel frattempo, ha cercato in queste ore difficili di stare vicina alla famiglia di Di Nicola, che vive a Morro D’Oro. Alcuni esponenti, in particolare, hanno fatto sentire il loro sostegno alla moglie. Anche sotto il profilo umano l’inchiesta ha colpito nel profondo, visto che l’ex direttore rossoblù era comunque ben integrato nel tessuto cittadino. La sua immagine, all’uscita dal Casinò di Venezia, scortato dagli agenti, ha destato forte impressione.



LA FERITA - La città, nel frattempo, è sotto choc. Neanche il tempo di gioire per la straordinaria adunata degli alpini che è arrivata una nuova figuraccia nazionale. La tifoseria è in subbuglio: non c’è capannello o bar in cui non si agiti lo spauracchio della retrocessione. In un ambiente già profondamente provato dai fallimenti del passato e da una stagione, l’ultima, piena di ombre, l’inchiesta rappresenta un’ulteriore ferita, un tradimento nei confronti di chi, in ogni caso, ha sostenuto la squadra fino all’ultimo.



LE REAZIONI - Lo scandalo ha scoperchiato un pentolone di cui nessuno aveva contezza, almeno in questi termini. Il sindaco, Massimo Cialente, ha reagito di pancia, annunciando che il Comune è pronto a costituirsi parte civile «per i danni morali causati da questa vergognosa vicenda che apre una ferita gravissima nelle tante comunità colpite». La senatrice Pd Stefania Pezzopane ha auspicato che si faccia piena luce sull’accaduto: «E’ una vicenda triste che rischia di infangare anche chi non c’entra e l’immagine di uno sport al centro dei riflettori».

Anche il Codacons ha annunciato un’imminente azione a sostegno dei consumatori: «Il danno subito da una moltitudine di soggetti è evidente - commenta il Codacons -: chi ha speso soldi per accedere agli stadi, per abbonamenti, trasferte, scommesse relative alle partite truccate, potrà chiedere un risarcimento ai responsabili degli illeciti, oltre che il danno sul piano morale, per la lesione della buona fede con cui un tifoso segue la propria squadra del cuore».
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