La stessa Associazione ha presentato un esposto alla Procura dell'Aquila «affinchè si faccia chiarezza sulla responsabilità delle aziende che hanno fornito il legno e hanno realizzato gli insediamenti». «Crediamo sia doveroso far valere i diritti dei cittadini dell'Aquila, già duramente provati dal sisma del 2009 - spiega il presidente del Codacons, Carlo Rienzi - per tale motivo invitiamo tutti i residenti a partecipare all'azione e chiedere il giusto risarcimento nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili di illeciti a danno dell'incolumità delle persone».
Gli interessati hanno a disposizione sul sito del Codacons un modulo con il quale potranno costituirsi parte offesa nel procedimento penale aperto, e «avviare così l'iter per ottenere il risarcimento anche in assenza di danni certi e solo per i pericoli corsi». L'inchiesta ha portato finora al sequestro di 800 balconi uguali a quello crollato «per difetti di costruzione e utilizzo di materiale scadente» e al sequestro della palazzina dove c'è stato il crollo. La procura ha iscritto sul registro degli indagati 39 persone con le ipotesi di reato di crollo colposo, frode nelle pubbliche forniture e omissione di lavori in edifici che minacciano la rovina.
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