Jovanotti professore per un giorno: Lorenzo in cattedra al Politecnico di Milano

Jovanotti professore per un giorno: Lorenzo in cattedra al Politecnico di Milano
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Lunedì 30 Marzo 2015, 22:32 - Ultimo aggiornamento: 2 Aprile, 10:03
MILANO - Lorenzo Jovanotti in cattedra al Politecnico di Milano suona la carica a oltre un migliaio di studenti che sono stati ad ascoltarlo per due ore, in tre diverse aule dell'università milanese. Il musicista italiano attinge alla sua biografia per spronare i ragazzi a fare di più e meglio: «Non è vero che nella musica non c'è meritocrazia - dice - un disco o ti piace o no; puoi fregare qualcuno una volta, ma le carriere si costruiscono con il merito» e «la scienza è un po' simile alla musica». Jovanotti Cherubini, a Milano per l'Universiday, si prepara al nuovo tour che partirà il 20 giugno ad Ancona e annuncia agli studenti che il suo prossimo spettacolo sarà aperto da Salmo, rapper e regista che ha collaborato con Jovanotti per Sabato, e da alcuni giovani dj della sua etichetta discografica.







In un mondo in cui «l'I-phone diventa uno strumento di lavoro», Jovanotti sente ancora il richiamo dei 'piattì e non esclude che in futuro «possa tornare a fare un dj-set perché - dice - è una cosa che mi piace, ha un livello di complessità diverso da quello di un concerto: c'è più guerriglia e mi fa sentire a casa».



Rivolgendosi ad una platea composta in gran parte da futuri architetti e ingegneri, Jovanotti sottolinea la necessità «di essere riconoscibili» in un mondo che «ha il problema di dover comunicare» ad ogni costo. Gli italiani, secondo l'artista, lo fanno ancora bene: «Quando vado all'estero - racconta - mi sento molto italiano, come se uscisse una pinna dietro la schiena» e l'orgoglio non nasce solo dalle bellezze rinascimentali: «Io sono pazzo del Futurismo» dice Jovanotti che sottolinea anche il ruolo di «un genio assoluto come Renzo Piano che fa cose mozzafiato che mi fanno piangere dalla commozione».