Dalla tv al palcoscenico, Andrea Rivera “risorge” sulla scena del teatro Vascello

Dalla tv al palcoscenico, Andrea Rivera “risorge” sulla scena del teatro Vascello
di Veronica Cursi
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Venerdì 19 Dicembre 2014, 00:06 - Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 23:32

Andrea Rivera “risorge” sulla scena del teatro Vascello di Roma.

Il comico stornellatore nato per le strade di Trastevere e diventato famoso per la partecipazione al programma “Parla con me” di Serena Dandini, debutta con un nuovo spettacolo (da domani e fino al 4 gennaio) che unisce canto, video, improvvisazione, satira e soprattutto un altro grande protagonista: il pubblico.

“Ho risorto” è il titolo dello spettacolo: «Un doppio senso che gioca con le parole nella speranza di un risorgimento etico e culturale di questo paese», spiega.

Dal razzismo all’amore, Rivera porta sul palco un atto di denuncia che si interroga sulle vicende più controverse della cronaca italiana. E lo fa a modo suo imbracciando una chitarra e dando voce ai suoi testi da moderno cantastorie, affiancato dal musicista Matteo D’Incà. Immancabili i video, parte integrante dello show, girati per i quartieri della capitale a parlare con la gente e le celebri “citofonate” che l’hanno reso famoso come inviato della Dandini. «Il citofono è uno specchio segreto molto cinico che rende sia me, l’intervistatore, che chi risponde più libero e senza impedimenti. Oggi ad esempio visto che Bergoglio ha telefonato a Benigni, io citofonerei al Papa, gli chiederei come risolvere il problema dell’immigrazione in Italia».

Molto legato al teatro di strada confessa di sentirsi sempre lo stesso, «quello che faceva ridere la gente in mezzo alle piazze e ai ragazzi che oggi fanno knockout voglio dire andate a suonare per strada, fate knockout con le parole non con i pugni». Infine, un’ultima raccomandazione questa volta al pubblico: «Venite a vedere lo spettacolo, altrimenti vi citofono a casa, ma alle cinque del mattino».

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